I cinesi stanno aggiornando DeepSeek. Rilasciarne uno nuovo non è così facile.

Come riportato da Bloomberg, secondo un post di DeepSeek sul gruppo ufficiale di WeChat, la versione V3.1 ha una finestra di contesto più lunga, il che significa che può includere più informazioni per ogni query. Questo potrebbe, ad esempio, consentire conversazioni più lunghe con una migliore capacità di richiamo . La startup con sede a Hangzhou non ha fornito molti dettagli sull'aggiornamento e non ha rilasciato la documentazione sulle principali piattaforme, tra cui Hugging Face.

La velocità e la popolarità dei modelli DeepSeek hanno sfidato leader statunitensi come OpenAI e hanno dimostrato come le aziende cinesi possano fare progressi nell'intelligenza artificiale a una frazione del costo.

La R1, che ha superato diversi concorrenti occidentali nelle metriche standard, ha sorpreso il mondo quando è stata presentata all'inizio di quest'anno .

Quando uscirà DeepSeek R2? Non sappiamo ancora la data.

I fan di DeepSeek stanno ancora aspettando l'uscita di R2, il successore di R1, e i media locali attribuiscono il ritardo al perfezionismo e agli errori del CEO Liang Wenfeng.

Secondo Reuters, gli ingegneri di DeepSeek hanno lavorato per migliorare l'R2 negli ultimi mesi, finché Liang non darà il via libera al lancio.

Tuttavia, un rapido lancio di R2 potrebbe risultare difficoltoso a causa della carenza di processori per server Nvidia in Cina, dovuta alle normative statunitensi sulle esportazioni.

I cinesi hanno bisogno dei circuiti integrati americani

Il potenziale aumento della domanda di R2 potrebbe sopraffare i fornitori di cloud cinesi , che necessitano di chip Nvidia avanzati per eseguire modelli di intelligenza artificiale.

DeepSeek ha contattato diverse aziende cloud cinesi fornendo loro specifiche tecniche per aiutarle a pianificare come ospitare e distribuire il modello dai loro server. Degli attuali clienti R1 dell'azienda, la maggior parte lo utilizza con chip H20 di Nvidia .

Le nuove restrizioni all'esportazione introdotte dall'amministrazione Trump ad aprile hanno impedito a Nvidia di vendere i chip H20 – gli unici processori AI che l'azienda poteva legalmente esportare in Cina all'epoca – sul mercato cinese. Tuttavia, ad agosto, il presidente degli Stati Uniti ha ripensato alla sua decisione , accettando di esportare chip AI "obsoleti" di NVIDIA e AMD in Cina in cambio di un contributo del 15% delle vendite al Tesoro statunitense.