Rapporto: gli oceani stanno vivendo cambiamenti senza precedenti

Secondo il Copernicus Ocean State Report 9, negli ultimi anni gli oceani globali hanno subito cambiamenti senza precedenti. Gli esperti avvertono che questi cambiamenti stanno influenzando sempre più il clima, gli ecosistemi marini e la vita sociale.
Il rapporto, redatto da Copernicus Marine Service in collaborazione con Mercator Ocean International, riassume i dati più recenti su temperatura, acidificazione, livello del mare ed eventi estremi per il periodo 1993-2024.
Nella primavera del 2024, la temperatura media della superficie oceanica ha raggiunto il record di 21 gradi C. Il contenuto di calore degli oceani sta aumentando a un ritmo di 0,14 W/m2 per decennio e l'Atlantico nord-orientale si sta riscaldando di 0,27 gradi C per decennio, più del doppio della media globale.
Ciò provoca il continuo innalzamento del livello del mare, dovuto principalmente allo scioglimento dei ghiacciai terrestri e all'espansione termica dell'acqua.
Dall'inizio del XX secolo, il livello del mare è aumentato di 228 mm e si prevede un cambiamento record nel 2024.
Anche l'oceano sta diventando sempre più acido: oltre il 10 percento delle aree con biodiversità eccezionale si stanno acidificando più rapidamente della media globale.
Anche le ondate di calore svolgono un ruolo significativo. Nel 2023, un'ondata di calore ha colpito l'Atlantico settentrionale tropicale, battendo tutti i record precedenti in termini di intensità, durata ed estensione, colpendo sia la superficie che gli strati più profondi dell'oceano.
Nel corso dell'anno, oltre il 99 percento della regione è stato interessato da questo fenomeno e in alcune località è durato per oltre 300 giorni.
Ondate di calore sempre più frequenti stanno colpendo la pesca e l'acquacoltura, in particolare nelle regioni del Mediterraneo, dove nel 2022-2023 si è verificata un'ondata di calore record, con temperature fino a 4,3 gradi Celsius superiori alla norma.
Gli esperti sottolineano che il cambiamento climatico si traduce in minacce sociali ed economiche.
Nelle regioni costiere europee, dove vivono 200 milioni di persone, il rischio di inondazioni ed erosione è in aumento e nei paesi in cui il turismo e l'economia marittima rappresentano una quota significativa dell'occupazione, gli eventi meteorologici estremi hanno un impatto significativo sul reddito.
Gli autori del rapporto sottolineano inoltre l'importanza di un monitoraggio più approfondito, che includa sistemi di osservazione regionali in grado di supportare efficaci misure di adattamento. Ad esempio, il rapporto affronta il concetto di monitoraggio all'interno dei cosiddetti Grandi Ecosistemi Marini, ovvero aree costiere che si estendono per circa 200.000 chilometri quadrati.
Presenta inoltre un nuovo schema di valutazione per il Mar Baltico, che ha registrato un aumento della temperatura e della salinità negli ultimi tre decenni.
Come sottolineano gli esperti, nuovi strumenti come lo "Starfish Barometer" sono pensati per aiutare a combinare i dati ambientali con l'analisi degli impatti sociali ed economici.
Secondo gli autori del rapporto, è necessario un intervento rapido e coordinato per limitare gli impatti del cambiamento climatico sugli oceani e sulle comunità costiere.
Il documento fornisce una base scientifica per le politiche marittime e le decisioni di adattamento in Europa e nel resto del mondo, sottolineano gli esperti.
Maggiori informazioni su: https://marine.copernicus.eu/news/copernicus-ocean-state-report-9-release
Marek Matacz (PAP)
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