Elezioni regionali: Elly Schelin sta vincendo tutte le battaglie, il campo largo ha una guida per il 2027

4 candidati su 5 sono del PD
Se le elezioni regionali saranno favorevoli al PD, il centrosinistra avrà una guida solida per le politiche del 2027

Ci sono diverse polemiche, in particolare sui giornali, sul campo largo. Perché? Perché si sono aperte delle questioni, naturalmente in vista delle elezioni regionali, nel rapporto fra i due partiti più importanti del campo largo, che sono il Partito Democratico, che è dato dai sondaggi fra il 22 e il 24% e il Movimento 5 Stelle che è dato dai sondaggi fra il 12 e il 16%. Si dice, soprattutto alcuni giornali scrivono, Giuseppe Conte detta le condizioni. Conte sebbene sia il leader di un partito di minoranza decide cosa deve fare il PD.
Sta succedendo esattamente l’opposto, si preparano cinque elezioni regionali, ora sei con la Calabria, cioè Puglia, Campania, Marche, Toscana e Veneto. Si dà per scontato che il Veneto vada alla destra, Calabria ora vedremo, si è appena aperta la questione. Nelle altre quattro regioni, una sono le Marche, una regione di destra che però è conquistabile dal centrosinistra. Le altre tre sono regioni attualmente governate dal centrosinistra. I candidati alla presidenza di queste regioni sono nelle Marche Matteo Ricci, che è del PD, in Puglia Antonio Decaro, che è del PD, in Toscana Eugenio Giani, che è del PD e tutti questi tre candidati hanno il via libera e nella Campania Roberto Fico che invece è dei 5 Stelle.
Naturalmente ci sono ancora delle resistenze, per esempio in Campania la componente che fa capo a Vincenzo De Luca non gradisce Fico perché non gradisce un pentastellato. In Toscana i 5 Stelle fanno delle questioni su Giani. C’è questa discussione ma fondamentalmente vedrete che saranno questi i candidati, quasi tutti del PD tranne Fico in Campania.
Ma non è normale che in una coalizione le cose vadano così. Dicono i giornali che la Schlein prende ordini da Conte. Però ci si presenta in quattro regioni dove è possibile vincere, in tre di queste i candidati sono decisi dalla Schlein, quindi a me sembra che sia esattamente il contrario. Anzi, per la prima volta Conte, nelle Marche, ha accettato un candidato contro il quale si era scagliata la magistratura, Ricci. Dopo qualche incertezza ha dato il via libera alla candidatura: Conte ha detto che uno che è indiziato, uno che è indagato, non è che sia colpevole. Ricci a me non sembra colpevole, questa è la novità.
Allora che cosa sta succedendo? Una cosa molto semplice. Che il campo largo sta maturando, e mi sembra che la Schlein lo stia guidando molto bene, con prudenza, con intelligenza, senza cedere nulla, ma naturalmente trattando come si fa un campo largo. Bisogna trattare, bisogna cedere, avere, fare dei compromessi. Un’alleanza con queste leggi elettorali è un’alleanza, non è l’unificazione, non è che diventa un partito unico, sono diversi partiti. C’è poi la sinistra di Fratoiani e Bonelli, ci saranno probabilmente anche i centristi, quelli di Renzi, quelli di Calenda.
Nella destra che succede? Nella destra davvero sono divisi, in Veneto Zaia rischia di fare saltare tutto, nelle altre regioni non si trova un candidato. Questo tipo di politica nel quale poi le elezioni finiscono uno contro uno, bisogna stabilire i candidati e bisogna fare dei patti fra i partiti.
Il punto qual è? Il punto è il 2027. Se il centrosinistra passa indenne le elezioni regionali di questo novembre e riesce a conquistare tre o quattro di queste regioni, a quel punto il campo largo è nato e si è creata un’alleanza in grado di vincere le elezioni del 2027, e questo preoccupa molto la destra. Ma questo a me sembra un merito di Elly Schlein, che finora le battaglie le ha vinte tutte, poi vedremo…
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