Da diritto a privilegio: 6 italiani su 10 non andranno in vacanza. Le ferie sono ormai una questione di ceto

Odio l’estate, cantava Bruno Martino nel lontano 1960. Oggi, avrebbe buona compagnia: sono sei su dieci gli italiani che, secondo le stime di facile.it ed EMG Different, non andranno in vacanza. Di quei quattro che partiranno, quasi tutti resteranno sulle sponde mediterranee o sui declivi montani del Belpaese che fu.
Almeno, nel 1960, quando l’estate, seppur odiata, era per tutti. Con lei, la vacanza: boom economico, in sella a una Vespa oppure stipati in una Fiat, via verso la riviera – lido o bagno, a seconda del regionalismo –, da Palermo a Venezia.
Un’estate per pochiCosa è successo nel frattempo? Dov’è finito quello spazio accessibile, ventilato, rilassato, guadagnato che era la vacanza? Purtroppo, nelle tasche bucate degli italiani: quello che entra esce. Non per leggerezza, ma per necessità.
Quasi sette intervistati su dieci non partono perché non se lo possono permettere. E chi parte, spesso – da gennaio a giugno sono stati erogati già 220 milioni di euro – lo fa con un prestito. Solo per dormire e spostarsi, il conto medio è di 900 euro a testa. Una cifra che, per molti, cancella l’idea stessa di partenza.
Troppo davvero, se la spesa media si riferisce all’italiano medio: un portafoglio che permette al massimo un turismo mordi e fuggi, di qualche weekend seminato per l’estate. Un tipo di turismo tanto nemico dell’ambiente quanto del benessere individuale. Ma non è così semplice e piatta la questione: c’è chi non parte, e chi, semplicemente, è in grado di spendere di più per farlo. Ma a che prezzo?
Le spiagge costano sempre di più. Secondo Altroconsumo, il noleggio di ombrellone e lettini è salito del 5 percento, con la settimana in spiaggia ora a 212 euro (17 percento in più rispetto al 2024).
Per tende “vip”, da Versilia a Costa Smeralda, si spendono fino a 1.500 euro. Le case vacanze? Fino al 15 percento in più, con picchi del 30, negli ultimi tre anni, in Toscana e Lazio.
Aumentano anche pedaggi, sosta, cibo e carburante. Complessivamente, una settimana al mare per famiglia costa 6.539 euro (+2,5%), e 4.780 euro in montagna (+2,2%). Va da sé che oltre il 40 percento degli italiani sceglie vacanze brevi (3–5 giorni), spesso in Italia.
A questo si aggiunge un altro dato invisibile ma crescente: la solitudine. L’estate, per chi resta, è spesso sinonimo di isolamento, in particolare per le persone più fragili. E anche per chi parte, soprattutto con figli, il diritto alla vacanza si complica: tra costi extra, mancanza di servizi e incastri familiari.
Un diritto da difendereL'aumento delle temperature, insomma, non è l'unico in questa torrida estate: aumenta chi resta a casa, e la spesa di chi può permettersi di fuggire. Eppure, il diritto al tempo libero è sancito dalla Costituzione italiana (art. 36) e riconosciuto come fondamentale da tutte le convenzioni internazionali sul lavoro.
Ma per renderlo reale serve anche un lavoro degno: capace di guadagnarselo e comprarselo, quel tempo libero. Sotto il sole, nulla di nuovo. O forse sì. Scotta sempre di più. Ma molti restano pallidi.
Luce