Paolo Giordano a Carpi alla Festa del Racconto: le insidie della scrittura

Carpi (Modena), 3 ottobre 2025 – È tra gli ospiti più attesi della XX edizione della Festa del Racconto che da oggi fino a domenica spazierà tra eventi letterari, reading, spettacoli, incontri e conversazioni pubbliche nei principali spazi comunitari di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera, rendendo omaggio alle diverse forme della narrazione, da orale a scritta. Oggi alle 18, a Carpi, nella tenda di piazzale Re Astolfo, lo scrittore Paolo Giordano presenta ‘Il fascino insidioso del racconto’. Ingresso gratuito senza prenotazione fino a esaurimento posti.
Paolo, come sarà struttura la sua ‘lectio’?
"In generale rifuggo dal termine ‘lectio’. Saranno una serie di riflessioni finalizzate a sollecitare domande. Quando mi hanno contattato e proposto di parlare dell’importanza del racconto, che io celebro da sempre, ho accettato a una ‘condizione’: fare qualcosa che avesse al centro lo storytelling".
Come mai proprio lo storytelling?
"L’epoca d’oro dello storytelling inizia a rivelare le sue insidie. I fatti alternativi, la manipolazione continua della realtà, le innumerevoli forme di propaganda cui siamo esposti. Personalmente ce l’ho contro questa arte di comunicare, che ha dominato le scuole di scrittura, trasmettendo l’idea di un mondo in cui tutto potesse diventare narrazione di sé. Tutto è passibile di storytelling, il che comporta una connotazione di autopubblicità negativa e la degradazione del racconto. Inoltre, siamo tutti diventati così bravi nell’usare questo strumento che è la prima forma di guerra ibrida: è preoccupante".
Guerra ibrida?
"Le guerre iniziano già prima che sul campo, con questa ‘manipolazione’ della narrazione, che è fonte di problemi su vari fronti, come appunto quello bellico. Ogni conflitto armato attuale è stato preceduto da una narrazione sul campo. La Russia che invade l’Ucraina, Gaza e Israele: guerre che deflagrano in tutto il mondo con narrazioni deliberate. E anche problemi sul fronte interno: siamo così bravi a ‘cucire’ storie ma non nel decriptare quello che ci viene proposto".
E così nascono le ‘insidie’…
"Esatto. Addentrarsi nelle storie è difficile, gli scrittori e le scrittrici cosa diventano, come si muovono in questo ambiente della narrazione così colonizzato e violento? In questa architettura alterata della realtà? Rifletto su questi aspetti e mi apro alle domande".
Dunque, l’autore ha delle responsabilità?
"Lo scrittore è colui che conosce davvero il potenziale del mezzo che usa: può decidere di non utilizzarlo per scopi cinici".
Cosa ne pensa dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’ambito della scrittura?
"In realtà la usiamo già ogni giorno attraverso le ricerche su internet. L’intelligenza artificiale come motore di ricerca potenziato è un salto di qualità notevole, rispetto a quella tradizionale. Utilizzata per produrre la scrittura è pervasiva: se è per le cose tecniche, va bene, agevola, ma per ciò che è ingegno, le opere artistiche, allora è preoccupante e pure deludente".
Oggi sono tutti ossessionati dal raccontare quello che fanno, sempre e comunque, sui social. Secondo lei cosa si nasconde dietro?
"È un imperativo morale, assoluto, da almeno 15 anni. ‘Esprimiti’. Il social che ti chiede: ‘A cosa stai pensando?’. Prima, chi ce lo chiedeva questo? D’un tratto la società dà rilevanza ai pensieri degli estranei, ma è tutta un’illusione".
Molti suoi colleghi utilizzano la letteratura per parlare di loro. Lei ha un account Instagram che aggiorna pochissimo: è giusto mantenere questa riservatezza?
"È una scelta personale. Io non mi sento a mio agio, non mi rappresenta e non è aderente a quello che posso e voglio esprimere. Ammiro chi è spontaneo sui social, ma sono le trappole più pericolose del nuovo millennio".
Nel suo ultimo libro, ‘Tasmania’, il cambiamento più estremo ha coinciso con l'Apocalisse. Qual è l'Apocalisse per lei?
"La perdita di qualcuno vicino a me".
A fronte di un dolore, pensa che la scrittura potrebbe avere un valore terapeutico?
"Potrebbe aiutare a capire un dolore, ma non a gestirlo".
İl Resto Del Carlino