Luca Marinelli e Alissa Jung: «Noi dietro le quinte del videogame di Kojima»

A Lucca Comics & Games si è chiuso il tour mondiale di «Death Stranding 2». Nel nuovo lavoro del maestro del videogame i due attori, marito e moglie, interpretano Neil e Lucy. Qui raccontano come è andata - Cecilia Bressanelli /CorriereTv
Il tour mondiale di Death Stranding 2. On the Beach si è chiuso domenica 2 novembre a Lucca Comics & Games. Ospite l’ideatore Hideo Kojima, maestro indiscusso del videogame. Con lui Luca Marinelli e Alissa Jung, che nel nuovo capitolo del gioco sono il soldato spettrale Neil Vana e Lucy Strand. Alle origini della collaborazione un post in cui il creatore di Metal Gear scriveva che Marinelli (di cui si era innamorato grazie al ruolo dello Zingaro in Lo chiamavano Jeeg Robot) sarebbe stato un perfetto Solid Snake. Così l’attore italiano e il regista giapponese sono entrati in contatto. E si è creata una connessione speciale, racconta Kojima.
Quando è stato il momento del casting di Death Stranding 2, il regista ha subito pensato a Marinelli per il ruolo di Neil e quando ha conosciuto Alissa Jung, attrice e regista tedesca, moglie di Marinelli, ha voluto affidarle il personaggio di Lucy. I due si sono ritrovati sul set (in motion capture) di Death Strandin 2 dopo la miniserie che li ha fatti incontrare, Maria di Nazareth (2012), e prima di girare Paternal Leave, film diretto da Jung e interpretato da Marinelli, uscito a maggio 2025 (e ora disponibile su Sky). In questo video raccontano l’incontro con Kojima e l’esperienza sul set.
I personaggi di Marinelli e Jung in Death Stranding 2 sono connessi da una forte legame. La connessione è al centro del videogioco: «Un tema importante che si rapporta anche a quello che il mondo sta affrontando in questo momento – ha dichiarato Kojima a Lucca -. Tra il primo capitolo e questo abbiamo attraversato una pandemia, in cui la connessione fisica è stata interrotta. Siamo sopravvissuti grazie a internet. Ma poi mi sono chiesto se questa è la direzione giusta. Ci evolviamo grazie al movimento, al viaggio, comunicare vuol dire essere con gli altri, sentire il loro odore. Credo sia pericoloso stare fermi nello stesso luogo e delegare le interazioni al digitale. Un mondo in cui dipendiamo totalmente da internet ci fa perdere tutta la libertà di movimento e questo rischia di bloccare l’evoluzione. In Death Streanding 2 ho voluto affrontare questo tema».
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