Il debito dell’Inter saldato dalla Bank of America

Nei giorni scorsi, l’Inter ha annunciato il rimborso anticipato del bond da circa 412 milioni di euro, in scadenza il 9 febbraio 2027. Un passo decisivo per il proseguo della tradizione calcistica del club. Secondo indiscrezioni, a supporto dell’operazione sarebbe scesa in campo Bank of America, una delle principali banche d’investimento a livello globale, incaricata di esplorare tutte le opzioni disponibili.
Il ruolo cruciale di Bank of AmericaBank of America può vantare una consolidata esperienza in questo ambito: ha seguito operazioni simili con club come Milan e Real Madrid, oltre ad aver svolto un ruolo chiave nella cessione del Milan a RedBird da parte di Elliott.
Il rifinanziamento del debito rappresenta un tassello strategico nella nuova fase gestionale dell’Inter, alla luce del recente cambio di proprietà.
Nel maggio 2024, infatti, il fondo californiano Oaktree è diventato azionista di maggioranza del club dopo il mancato rimborso, da parte del gruppo cinese Suning, del prestito da 395 milioni di euro concesso nel 2021.
L’operazione si inserisce in un piano più ampio volto a rafforzare la stabilità finanziaria della società nerazzurra, anche in vista di una possibile apertura a nuovi investitori.
Oaktree, presente attraverso il veicolo Global Opportunities, ha confermato l’intenzione di accompagnare l’Inter nel medio periodo, pur non escludendo l’eventualità di valutare offerte da parte di potenziali acquirenti.
Interessi per l’acquisizione ma il nodo resta la valutazioneAlcuni fondi di private equity e investitori istituzionali avrebbero iniziato a esaminare il dossier Inter, ma al momento non si registrano trattative concrete.
Il principale ostacolo resta la valutazione attribuita al club da Oaktree. Il valore d’impresa potrebbe teoricamente raggiungere 1,5 miliardi di euro, ma dalla cifra andrebbe sottratto l’indebitamento.
Sul piano economico, nonostante una stagione senza trofei, l’Inter si prepara a chiudere l’esercizio 2024/25 con incassi record e il miglior bilancio della sua storia.
Alla base del risultato, ricavi in forte crescita — prossimi al mezzo miliardo — trainati anche dai circa 160 milioni incassati dalla campagna europea in Champions League. Il club dovrebbe così tornare in utile dopo anni di perdite, un elemento che ne accresce l’attrattività agli occhi di eventuali nuovi investitori.
Perché l’Inter è così indebitataLa storia di questo debito affonda le radici nel 2015, quando l’allora presidente Erick Thohir ottenne un finanziamento da 230 milioni di euro da Goldman Sachs e Unicredit.
L’obiettivo era liberare le garanzie fornite da Massimo Moratti, utilizzando come collaterale i flussi di cassa di Inter Media and Communication, la controllata che incassa i ricavi da diritti TV e sponsorizzazioni.
Con il passaggio di proprietà a Suning, nel dicembre 2017 il club scelse di rifinanziare quel prestito con l’emissione di un bond da 300 milioni, con scadenza al 2022.
Per far fronte alla scadenza di quest’ultimo, nel febbraio 2022 l’Inter ha collocato un nuovo bond da 415 milioni di euro al tasso del 6,75%, con scadenza al febbraio 2027 e sempre garantito da Inter Media and Communication.
Un’operazione rilevante anche sotto il profilo contabile: nel bilancio chiuso al 30 giugno 2024, le obbligazioni in essere generavano interessi per 29,5 milioni di euro.
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