La SEC ritira la proposta di legge per contrastare il greenwashing nei fondi di investimento


La Securities and Exchange Commission (SEC), autorità statunitense che vigila sui mercati finanziari, ha ufficialmente ritirato alcune proposte normative presentate durante il mandato dell’ex presidente della SEC Gary Gensler, tra le quali anche una bozza di legge che avrebbe introdotto regole più stringenti per contrastare il fenomeno del greenwashing nei fondi d’investimento.
La bozza era stata presentata nel 2022 con l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la coerenza delle comunicazioni ESG da parte di gestori e prodotti finanziari, alla luce della crescente attenzione da parte degli investitori verso le tematiche ambientali, sociali e di governance. Il regolamento, se approvato, avrebbe imposto obblighi più precisi per i fondi che si presentavano sul mercato utilizzando terminologie come “green”, “sostenibile” o “ESG”. In particolare, le società di gestione avrebbero dovuto fornire informazioni dettagliate su emissioni di gas serra come l’impronta di carbonio e l’intensità di carbonio del portafoglio del fondo. Inoltre le informazioni avrebbero dovuto essere presentate in un formato tabellare standardizzato che avrebbe consentito agli investitori di individuare e confrontare facilmente le strategie ESG utilizzate.
Il ritiro della proposta anti greenwashing rappresenta un cambiamento di rotta significativo rispetto all’indirizzo intrapreso dalla SEC negli anni precedenti, durante l’amministrazione Biden. In quel periodo, infatti, l’ente di regolamentazione aveva promosso un pacchetto di norme orientato a rafforzare la rendicontazione ESG, anche alla luce delle numerose critiche rivolte a fondi che si promuovevano come sostenibili senza che vi fosse una chiara evidenza nei portafogli o nei processi decisionali.
La rinuncia a implementare queste nuove regole lascia quindi immutata la situazione regolamentare attuale. Le società di gestione continueranno ad avere un’ampia discrezionalità nell’utilizzo di termini legati alla sostenibilità, con il rischio che il greenwashing resti un fenomeno diffuso e difficilmente sanzionabile. Questo scenario potrebbe aumentare la confusione tra gli investitori retail e istituzionali, alimentando una crescente domanda di chiarezza e affidabilità nelle informazioni ESG fornite dai prodotti finanziari. Il ritiro della proposta normativa rischia anche di indebolire la fiducia degli investitori ESG-oriented verso il mercato statunitense, rallentando la diffusione di pratiche d’investimento più responsabili.
Mentre l’Europa punta a standardizzazione e trasparenza, gli Stati Uniti vanno dunque in controtendenza, continuando a seguire il cambiamento avviato con la rinnovata presidenza di Donald Trump.
esgnews