De Meo lascia a sorpresa Renault: guiderà il rilancio di Kering

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De Meo lascia a sorpresa Renault: guiderà il rilancio di Kering

De Meo lascia a sorpresa Renault: guiderà il rilancio di Kering

PARIGI – Il suo mandato alla guida di Renault era stato rinnovato l’anno scorso e si apprestava a presentare un nuovo piano strategico per il costruttore. Luca de Meo ha invece annunciato il suo addio al gruppo automobilistico per accettare la guida di Kering, il colosso del lusso che comprende marchi come Gucci e Yves Saint Laurent. «Luca de Meo ha comunicato la sua decisione di lasciare l’incarico per intraprendere nuove sfide al di fuori del settore automobilistico», recita il comunicato di Renault diffuso ieri sera, a margine del cda, con effetto dal 15 luglio. «Il consiglio di amministrazione ha avviato il processo di nomina del nuovo direttore generale, basandosi sul piano di successione già definito», si legge ancora. Di fatto, però, la ricerca del successore resta aperta e senza certezze.

L’addio a sorpresa del manager — già discepolo di Sergio Marchionne in Fiat e nominato nel 2020 con il compito di rilanciare il costruttore francese — getta Renault in una nuova crisi di governance. Negli ultimi mesi circolavano solo voci, sempre smentite, su un possibile passaggio a Stellantis al posto di Carlos Tavares. Con l’arrivo di Antonio Filosa in Stellantis la permanenza di de Meo a Renault sembrava di nuovo solida. Qualche settimana fa de Meo, insieme al presidente di Stellantis John Elkann, aveva lanciato l’allarme sull’industria dell’auto europea: il suo «destino si gioca quest’anno», avevano detto in un’intervista a Le Figaro, premendo sull’Unione europea per una semplificazione delle norme per costruire piccole auto sul modello delle K-car, vetture leggere e compatte, molto diffuse in Giappone e perfette per le città. De Meo è approdato nel costruttore francese nel 2020, dopo oltre dieci anni in Seat (gruppo Volkswagen) e una carriera in Fiat. Il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, arrivato dopo l’arresto di Carlos Ghosn in Giappone a fine 2018, ora deve affrontare una nuova fase di turbolenza. Senard ha ringraziato il manager «per il rilancio e la trasformazione» dell’azienda. Ora, la successione vedrà un coinvolgimento diretto dello Stato, azionista al 15% del capitale.

François-Henri Pinault, attuale Ceo di Kering, ha lungamente corteggiato de Meo e gli ha proposto un pacchetto di compensi ben più allettante di quello offerto da Renault. Da circa due mesi Pinault era in trattativa per assicurarsi «il più francese dei manager italiani». Nato come uomo marketing, de Meo porta in dote una serie di atout perfetti per il mondo del lusso. Pinault ha deciso di compiere un passo indietro nella gestione del gruppo fondato da suo padre, separando i ruoli di Ceo e presidente e avviando una riorganizzazione della governance. «Non bisogna vincere usando la violenza», ha detto recentemente durante una cerimonia alla Farnesina, citando l’ex presidente Sandro Pertini.

La nomina di de Meo è stata accelerata dalle recenti difficoltà di Kering: l’anno scorso il fatturato ha registrato un calo del 12% e l’utile netto è sceso del 62%, fermandosi a 1,1 miliardi. I risultati deludenti potrebbero anche causare l’uscita dell’azienda dall’Euro Stoxx 50, un vero colpo per il gruppo. Il legame stretto con l’Italia è evidente: Gucci da sola rappresenta metà del fatturato ed è anche il marchio più in crisi al momento. La nomina del nuovo Ceo certifica in qualche modo l’importanza di questo legame. Pinault spera che de Meo possa traghettare l’azienda verso un rimbalzo, forte dello stile rivoluzionario. Non a caso aveva battezzato il piano strategico del costruttore, presentato nel 2021, “Renaulution”. Il nuovo Ceo di Kering gode inoltre di fiducia nella comunità finanziaria, Un elemento cruciale per un titolo che ha perso il 43% in Borsa negli ultimi 12 mesi.

La Repubblica

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