Malattia di Alzheimer: Lecanemab sul mercato



Il trattamento con lecanemab è considerato solo nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer. Può contribuire a rallentare la progressione della malattia. / © Adobe Stock/DimaBerlin
La malattia di Alzheimer è una malattia cerebrale degenerativa primaria che esordisce in modo insidioso e progredisce lentamente ma costantemente nell'arco di diversi anni o decenni. Pertanto, è oggi considerata un continuum, che progredisce da una fase asintomatica precoce attraverso una fase prodromica di lieve deterioramento cognitivo (MCI) fino a demenza lieve, moderata e grave.
La demenza di Alzheimer è la forma o causa più comune di demenza, rappresentando circa il 60-80% dei casi e corrisponde allo stadio finale della malattia di Alzheimer. È associata a una progressiva perdita di memoria, delle capacità funzionali quotidiane e dell'indipendenza. L'MCI, invece, descrive una sindrome clinica caratterizzata da lievi deficit cognitivi oggettivamente rilevabili, con capacità funzionali quotidiane ampiamente conservate.
Lecanemab è un anticorpo ricombinante diretto contro la β-amiloide (Aβ). Il suo bersaglio primario sono le protofibrille solubili della β-amiloide, ma l'anticorpo si lega anche all'amiloide fibrillare nelle placche. Lecanemab riduce quindi le placche di Aβ.
L'anticorpo è approvato per il trattamento di adulti con MCI clinicamente diagnosticato e demenza lieve dovuta al morbo di Alzheimer. Tuttavia, l'anticorpo può essere utilizzato solo in soggetti con patologia amiloide confermata dal test, se sono anche non portatori di apolipoproteina E ε4 (ApoE ε4) o portatori eterozigoti di ApoE ε4.
Prima di iniziare il trattamento con lecanemab, è necessario eseguire il test per lo stato di ApoE ε4, per informare i pazienti del rischio di anomalie di imaging correlate all'amiloide (ARIA). Il rischio di ARIA è maggiore nei portatori omozigoti di ApoE ε4, pertanto questi pazienti non devono essere trattati con il nuovo anticorpo.
Le ARIA sono tipicamente asintomatiche, ma possono anche scatenare eventi gravi e potenzialmente letali. Si distingue tra ARIA con edema (ARIA-E), che appaiono alla RM come edema cerebrale o accumulo di liquido nei solchi cerebrali, e ARIA con deposizione di emosiderina (ARIA-H), che include microemorragie e siderosi superficiale. Di conseguenza, è necessaria una RM cerebrale recente (non più vecchia di sei mesi) per valutare la presenza di ARIA preesistenti.

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