Federalismo e politica abitativa

L'Economist ha pubblicato un interessante articolo in cui si ipotizza che il vantaggio degli stati repubblicani in termini di accessibilità economica degli alloggi potrebbe essere sul punto di ridursi:
Ma cosa succederebbe se il vantaggio degli stati repubblicani in termini di alloggi a basso costo iniziasse a ridursi? Potrebbe già accadere in alcuni casi: uno studio di Edward Glaeser dell'Università di Harvard e Joseph Gyourko dell'Università della Pennsylvania, pubblicato a maggio, ha rilevato che la costruzione di nuove abitazioni nelle grandi aree metropolitane della Sun Belt come Atlanta, Dallas, Miami e Phoenix ha subito un drastico rallentamento, con conseguente aumento dei prezzi. E il 30 giugno Newsom ha firmato una riforma per rendere più difficile per i NIMBY bloccare le nuove abitazioni in California, il che potrebbe alla fine rendere la vita lì più accessibile.
Dobbiamo essere cauti nel fare previsioni su questo tema. In post precedenti, ho sostenuto che ridurre il numero di normative che impediscono la costruzione di abitazioni potrebbe non rendere effettivamente le nuove costruzioni molto più fattibili, soprattutto se permangono molte barriere normative. Pertanto, non sono affatto convinto che la California abbia affrontato efficacemente i suoi problemi abitativi. Ciononostante, vale la pena riflettere sulle implicazioni di questo possibile cambiamento:
Se il vantaggio dei prezzi delle case negli stati repubblicani dovesse ridursi notevolmente, le conseguenze si farebbero sentire ampiamente. Le città più dinamiche degli stati democratici hanno salari molto alti e la California ha un clima "da Giardino dell'Eden", afferma Armlovich. Se luoghi del genere facilitassero effettivamente la costruzione, l'esodo dagli stati democratici a quelli repubblicani potrebbe invertirsi, ritiene.
Un simile cambiamento comprometterebbe anche un potente argomento repubblicano, sostiene Glock: che le persone votano con i piedi e si riversano negli stati repubblicani perché sono meglio governati e più vivibili.
Alcuni politici degli stati repubblicani si stanno rendendo conto della minaccia. Il Texas ha recentemente approvato diverse riforme YIMBY : facilitando la costruzione di case nelle aree commerciali, eliminando le restrizioni sulle dimensioni dei lotti e indebolendo quello che i texani chiamano il "veto dei tiranni", che consente ai vicini di bloccare le nuove costruzioni.
In post precedenti ho parlato della concorrenza fiscale tra stati. Questa concorrenza si è intensificata dopo che la detrazione SALT è stata limitata a 10.000 dollari. Tuttavia, il Congresso ha recentemente aumentato il limite SALT a 40.000 dollari, il che ridurrà significativamente la concorrenza fiscale tra stati.
In futuro, la politica abitativa potrebbe diventare il fattore principale nella competizione per i nuovi residenti, soprattutto perché le restrizioni all'immigrazione e il forte calo dei tassi di natalità rallentano o addirittura bloccano la crescita della popolazione americana. Nonostante le tasse elevate e le normative gravose, la California ha prezzi delle case estremamente elevati. Ciò suggerisce che la domanda di abitazioni qui sia ancora forte, il che potrebbe portare a un consistente afflusso di popolazione se le normative edilizie fossero ulteriormente liberalizzate.
È interessante notare che il Texas non sta aspettando di vedere se le politiche YIMBY della California avranno successo, ma sta invece cercando proattivamente di ridurre il suo problema NIMBY incipiente.
econlib