Un maestro polacco di Jiu-Jitsu insegna alle donne come difendersi: "Gli abusatori cercano vittime, non avversari"

Krystyna Romanowska: Hai notato l'ondata di video online che mostrano alle donne come difendersi dalla violenza? È un segno dei tempi? Avrebbero dovuto esserci meno aggressioni contro le donne, ma è finita come al solito?
Joanna Ziobronowicz: Sì, l'ho notato, e credo che quello che sta succedendo online – questi video, questi pattini a rotelle, queste guide di autodifesa per donne – siano un segnale molto significativo. Non è una coincidenza, ma un riflesso della reale minaccia che le donne affrontano in tutto il mondo. Volevamo un mondo più gentile, emancipazione, maggiore sicurezza, ma la realtà è che le donne sono ancora vittime di violenza: fisica, verbale e psicologica.
E la situazione non sta cambiando abbastanza velocemente. Anzi, la violenza sta aumentando in molti luoghi.
Dal mio punto di vista, basato sulla mia esperienza e sul mio lavoro con le donne, posso affermare che le statistiche sono allarmanti. Sebbene si dica che la criminalità sia in generale in calo, in grandi città come Londra si è registrato un aumento di aggressioni, stupri e rapine. Nel Regno Unito, il governo ha investito solo di recente maggiori risorse nella lotta alla violenza contro donne e ragazze, il che dimostra quanto questo problema si stia aggravando.
Non considero i video e i rulli di autodifesa una moda passeggera, ma piuttosto una naturale reazione sociale. Le donne sanno di dover essere in grado di difendersi, perché spesso il sistema non le protegge. La polizia è spesso inefficace, le pene sono troppo clementi e i colpevoli vengono rilasciati dal carcere, con la recidiva che sta diventando la norma.
Di recente ho visto un'intervista a un uomo appena uscito da una prigione inglese (le prigioni sono sovraffollate, quindi alcune persone vengono rilasciate dopo aver scontato 1/3 della loro pena). Quando un giornalista gli ha chiesto se si sentisse riabilitato, ha risposto senza esitazione: "Assolutamente no".
Quando gli è stato chiesto se avesse intenzione di commettere di nuovo un crimine, ha risposto: "Penso di sì".
Ciò dimostra la portata dell'assurdità sistemica: la mancanza di spazio nelle carceri implica che le persone vengano rilasciate prima e che la minaccia per le donne aumenti.
Ma è possibile apprendere metodi efficaci di autodifesa da questi pattini?
Se ti riferisci a mosse in stile Steven Seagal, allora decisamente no. Vale sicuramente la pena allenare la forza interiore, imparare a dire "no" anche nelle situazioni quotidiane e prendersi cura della propria forma fisica generale. L'autodifesa non inizia con un calcio all'inguine. Inizia con la postura. Quando una donna cammina per strada, dritta, con il petto aperto e il mento sollevato, sta segnalando: "Non farlo con me".
I torturatori cercano vittime, non oppositori.
Scelgono persone deboli, ubriache, distratte o con il telefono in mano. Il modo in cui una donna si muove, respira, appare può fare la differenza.
Un video in cui qualcuno dice "Primo passo: afferra una mano, secondo passo: rotola", non tiene conto della paralisi in cui una donna potrebbe trovarsi. Lo stress può farci dimenticare tutto. In un momento di attacco diretto o minaccia, il nostro corpo entra in uno stato di "blocco": è difficile fare qualsiasi movimento, figuriamoci prese complesse. Le nostre voci si irrigidiscono, i nostri corpi si irrigidiscono e, anche se in fondo sappiamo che dovremmo urlare e reagire, non ne siamo fisicamente in grado.
Ecco perché il mio amico, quando teneva corsi di autodifesa per donne, si concentrava principalmente sull'insegnare la capacità di urlare nonostante la gola stretta.
In una situazione di stress, funziona solo ciò che è nei muscoli e nella testa. Ecco perché nei nostri corsi insegniamo i riflessi più semplici: ginocchio, gomito, urlo. Ma soprattutto, insegniamo il coraggio di dire "no", di andarsene, di stabilire dei limiti.
Anche questo lo insegniamo alle donne: come urlare.
Nessun suono uscirà da una gola in preda al panico. Ci vuole pratica.
Wprost