Il tribunale di New York ha nuovamente respinto la richiesta dell'Argentina nel caso YPF.

L'Argentina ha subito una nuova battuta d'arresto nella causa YPF dopo che il giudice di New York Loretta Preska ha respinto la mozione del Procuratore Generale del Tesoro che mirava a limitare l'ambito della discovery ai beni potenzialmente esecutivi. L'agenzia ha definito la decisione del tribunale "sbagliata" e ha annunciato che sta valutando alternative legali in vista dell'udienza del 4 settembre.
Caso YPF: il giudice Preska respinge la richiesta della difesa argentina di poter opporsi alle richieste di informazioni su determinati beni se, secondo l'Argentina, si tratta di beni che godono dell'immunità dall'esecuzione. Preska stabilisce che l'immunità non può essere invocata se... pic.twitter.com/ZkN5q4JL4g
— Sebastián Soler (@TommyBarbanBA) 2 settembre 2025
Questa sentenza segue quella di archiviazione della scorsa settimana, dopo che Preska aveva già respinto una richiesta volta a impedire che la scoperta includesse dispositivi personali e resoconti di funzionari attuali ed ex funzionari. Entrambe le sentenze hanno sollevato preoccupazioni tra il team legale che rappresenta il Paese.
L'ufficio del Procuratore Generale del Tesoro ha sostenuto che i requisiti contestati violano non solo la legge argentina, ma anche la giurisprudenza statunitense. Ha spiegato di aver presentato "un'abbondante giurisprudenza pertinente" che, a parere dell'agenzia, non è stata presa in considerazione dal giudice.
Rodolfo Barra, capo della Procura Generale, ha sostenuto che le decisioni sono "errate" e ha dichiarato che si stanno già valutando le vie legali per contestarle. Queste azioni rientrano nella strategia di difesa dell'Argentina di fronte a questo contenzioso internazionale.
Un'udienza prevista per giovedì esaminerà l'avanzamento del processo istruttorio , durante il quale entrambe le parti dovrebbero presentare nuove posizioni. Questo incontro potrebbe determinare i prossimi passi in un caso che tiene l'amministrazione nazionale con il fiato sospeso.
Il caso è iniziato dopo l'espropriazione di YPF nel 2012 e vede l'Argentina contrapposta ai fondi di investimento che chiedono un risarcimento multimilionario nei tribunali statunitensi. La controversia legale combina fattori economici e politici, aumentando la pressione internazionale sul governo di Javier Milei .
La Procura Generale ha ribadito il suo impegno a difendere gli interessi del Paese con tutti gli strumenti legali disponibili. Nel frattempo, la strategia giudiziaria dell'Argentina cercherà di rafforzare la posizione del Paese di fronte al giudice Preska e di rispondere alle richieste di fondi avanzate dall'attore.
La causa YPF rimane uno dei procedimenti legali più importanti nell'agenda dell'amministrazione nazionale e ogni sentenza del tribunale stabilisce il corso del processo, il cui esito dipende ancora dai tribunali di New York.
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