Le rimesse in Messico NON saranno tassate in QUESTI casi

La presidente messicanaClaudia Sheinbaum ha parlato lunedì, all'inizio di "La Mañanera del pueblo" (lo show mattutino del popolo), della tassa che verrà applicata alle rimesse inviate dai messicani negli Stati Uniti verso il Paese, che è stata ridotta dal 3,5% all'1%, anche se questa tassa, ha chiarito, verrà applicata solo in determinati casi.
Durante la conferenza stampa mattutina al Palazzo Nazionale, la Presidente ha definito "molto importante" la riduzione dell'imposta sulle rimesse all'1% proposta dal Senato degli Stati Uniti, dopo la proposta iniziale del 3,5%. Questa imposta si applicherebbe ai trasferimenti di denaro, ai vaglia postali, agli assegni circolari o ad altri strumenti simili.
"Nel caso delle rimesse, direi che ci sono stati risultati molto importanti, e questo risultato spetta ai nostri connazionali, soprattutto grazie all'invio di lettere ai loro senatori, in particolare a quelli con doppia cittadinanza", ha affermato il presidente Sheinbaum.
Ha sottolineato che L'imposta dell'1% si applicherà alle rimesse inviate in contanti, mentre i trasferimenti non comporteranno alcuna commissione.
"Tutti i trasferimenti elettronici sono soggetti a un'imposta pari allo 0% e oltre il 90% viene inviato elettronicamente", ha osservato il Presidente.
Nella Sala del Tesoro è stato presentato un grafico per il 2024 che mostra come, dei 16,747 miliardi di dollari in rimesse, 16,138 miliardi di dollari siano stati inviati elettronicamente, mentre solo lo 0,7% (481 milioni di dollari) è stato inviato in contanti o in natura e lo 0,2% (128 milioni di dollari) è stato inviato tramite vaglia postali.
Nel 2024 il Messico ha ricevuto la cifra record di 65 miliardi di dollari in rimesse, pari a quasi il 4% della sua economia, diventando così il secondo maggiore destinatario di queste valute al mondo, dopo l'India.
Il governo messicano ha criticato la proposta di imporre una tassa del 3,5% sulle rimesse inviate dagli emigranti alle proprie famiglie, ritenendola una violazione del trattato bilaterale del 1994 contro le doppie imposizioni.
*Con informazioni da EFE
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