Subbyx, la scaleup italiana per l’abbonamento a smartphone & co: +350% in un anno e debutto nel SaaS

Netflix, Amazon Prime, Spotify, Dazn, Sky, tutto l’universo Apple — dalla musica al fitness — insieme a Google, YouTube Premium, Paramount+ e Mubi e praticamente ogni app con un minimo interesse hanno reso la subscription economy una componente strutturale della nostra quotidianità. Film, serie, musica, software, cloud, corsi di lingua, persino le consegne a domicilio: l’abbonamento è ormai il modello d’accesso dominante.
Nonostante rincari e qualche passo indietro, il settore continua a espandersi, trainato da Gen Z e Millennial, con un valore globale che sfiorerà i mille miliardi di dollari entro il 2028. Oltre che ai servizi, però, l’abbonamento si può applicare anche per avere un gadget hi-tech a disposizione, un po’ come succede con i leasing a lungo termine delle auto.
In Italia, a guidare la nuova fase di questa economia della flessibilità che guarda anche all’hardware è Subbyx, la scaleup fondata da Filippo Rocca e attiva dal febbraio 2024, che in appena 20 mesi ha raggiunto risultati da record: +350% di crescita nel 2025, oltre 10 milioni di euro di ricavi ricorrenti annuali (ARR) e EBITDA positivo già da gennaio. L’azienda — da oggi certificata B Corp con un punteggio di 116 punti, la prima italiana nel segmento a ottenerlo — prevede di superare i 12 milioni di ARR entro fine anno, con più di 20mila abbonamenti, 500 aziende partner e 2.500 punti vendita attivi sul territorio.
Ma cosa fa esattamente Subbyx? Promuove un consumo più circolare e sostenibile: con formule di abbonamento senza vincoli gli utenti possono accedere a dispositivi nuovi, usati o ricondizionati — i cosiddetti pre-loved — decidendo se mantenere una rata costante per avere sempre l’ultimo modello o ridurla nel tempo. L’offerta spazia dai classici smartphone, tablet, pc, gadget audio e smartwatch a scope elettriche, anche di grandi brand, purificatori, macchine del caffè, televisori. E ancora style, asciugacapelli, smart trainer, ciclo computer e misuratori di potenza. Oltre il 50% degli abbonamenti riguarda prodotti ricondizionati, segno di una crescente attenzione verso il riuso tecnologico. Tra i servizi di maggior successo figurano le Subbyx Box, che permettono di abbonarsi a smartphone ricondizionati personalizzati con un risparmio fino al 30% rispetto ai piani standard, battezzati Johnny e Teddy. Col primo paghi una quota fissa e mantiene sempre un modello top di gamma, col secondo paghi di meno e tieni lo stesso gadget: la quota si riduce in base alla perdita di valore del dispositivo.
“Il nostro utente tipo è chi rifiuta il vincolo contrattuale e cerca libertà e sostenibilità finanziaria fuori dalle logiche bancarie e finanziarie tradizionali – spiega Rocca a Italian Tech - ci stupisce anche che negli ultimi mesi oltre il 50% dei nostri abbonamenti sottoscritti su subbyx.com è su prodotti ricondizionati. Questo non è solo un trend, è un segnale che la sostenibilità è ormai un fattore economico decisivo. Questo dimostra la scalabilità, la sostenibilità e la forza della nostra missione”.
Accanto al business consumer – questa l’altra novità oltre agli ottimi dati economici - Subbyx lancia oggi anche la sua piattaforma SaaS proprietaria, che permette a brand e retailer di trasformare prodotti e servizi in offerte in abbonamento pronte per il mercato. Interamente configurabile e personalizzabile, consente alle aziende di creare modelli subscription-based in poche ore, con un front-end e un’area utente brandizzati.
Subbyx gestisce per conto dei partner tutti i flussi operativi — onboarding, pagamenti, fatturazione, controlli antifrode — offrendo la stessa infrastruttura tecnologica che alimenta il proprio ecosistema B2C. Hai un negozio di lavatrici o una catena di elettrodomestici e vuoi mettere in piedi un sistema in abbonamento? Subbyx te lo propone chiavi in mano.
“Siamo l’infrastruttura tecnologica che mancava – prosegue il Ceo e fondatore della piattaforma - abbiamo dimostrato che l’abbonamento sui beni fisici funziona; ora mettiamo il nostro Dna tecnologico a disposizione di tutti. Smettiamo di essere solo un pioniere consumer e diventiamo anche la piattaforma tech di riferimento per aiutare potenzialmente ogni business ad offrire prodotti o servizi senza nessun sviluppo di codice. La nostra piattaforma SaaS è un servizio plug-and-play: le aziende possono attivare offerte subscription-based in poche ore, brandizzate e pronte. Gestiamo noi tutto di fatto, è come avere Subbyx ma con l’identità digitale del player. L’azienda si focalizza sul prodotto e la cura del cliente, noi sulla tecnologia e sull’esecuzione. È il modo più rapido per portare l’economia dell’accesso su larga scala”.
Con oltre 20 milioni di euro di finanziamenti raccolti e un nuovo round previsto per l’inizio del 2026, Subbyx punta ora ad ampliare la propria piattaforma SaaS e rafforzare le partnership B2B, consolidando la sua posizione di punto di riferimento per un’economia degli abbonamenti più flessibile, responsabile e sostenibile. “L’Italia è stata la nostra rampa di lancio – conclude Rocca - se riesci a far funzionare la “non-proprietà” qui, dove siamo i più possessivi d’Europa, sei pronto per tutto. Abbiamo testato e validato il modello, e la risposta del mercato è stata entusiasmante. Ora la sfida sarà vedere se Subbyx può giocare un ruolo anche a livello europeo e non solo italiano. Abbiamo identificato il nostro prossimo mercato e a gennaio saremo pronti per annunciarlo”.
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