LinkedIn userà i dati degli utenti per addestrare l’IA: ecco come opporsi

Dal 3 novembre prossimo LinkedIn impiegherà anche le informazioni personali degli utenti europei per addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa.
La modifica, annunciata attraverso una notifica mostrata all’interno dell’app e un aggiornamento ai termini di servizio e della privacy, consentirà alla piattaforma di utilizzare i dati pubblici dei profili - come esperienze professionali, competenze, post e commenti - per migliorare i propri strumenti basati su AI.
L’addestramento dell’IA con i dati degli utenti: come funzionaLinkedIn e Microsoft - l’azienda che controlla il social - spiegano che l’obiettivo è migliorare le funzioni basate sull’IA già integrate nella piattaforma, dai suggerimenti di scrittura ai sistemi di ricerca di lavoro assistiti. I dati utilizzati comprendono informazioni pubbliche del profilo come nome, foto, esperienze professionali, competenze, istruzione, nonché post, articoli, commenti e attività nei gruppi.
Restano esclusi messaggi privati, credenziali d’accesso e dati sensibili o finanziari. In altre parole, tutto ciò che è pubblico può essere riutilizzato per alimentare modelli di linguaggio e sistemi di raccomandazione interni o condivisi con Microsoft. Sono esclusi dalla raccolta data gli utenti minori di 18 anni.
La decisione tocca direttamente gli utenti europei, britannici, canadesi e di Hong Kong, fino a oggi esclusi da queste pratiche per via delle normative più restrittive.
LinkedIn ha assicurato che l’uso dei dati avverrà nel rispetto del GDPR, ma la modalità scelta per introdurre questo cambiamento è controversa: si tratta infatti di un sistema “opt-out”, attivo per impostazione predefinita, che spetta al singolo utente disattivare manualmente. La differenza è sostanziale, perché un consenso implicito ribalta il principio cardine della protezione dei dati: non è più necessario chiedere il permesso, basta concedere il diritto di rifiuto.
Come impedire a LinkedIn di usare i propri dati per migliorare l’IAPer chi desidera sottrarsi, il modo c’è ma non è così immediato immediato.
Occorre entrare nelle impostazioni del proprio account, accedere alla sezione “Privacy dei dati”, cercare la voce “Dati per il miglioramento dell’AI generativa” e disattivare l’opzione che consente l’uso dei propri contenuti per il training dei modelli.
È possibile inoltre presentare una richiesta formale di obiezione al trattamento dei dati, attraverso il modulo messo a disposizione da LinkedIn, per garantire una tutela più estesa. Tuttavia, anche in caso di opt-out, i dati già utilizzati per l’addestramento non verranno rimossi retroattivamente.
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