In orbita il mini-zoo russo con topi, moscerini, batteri e semi

E' in orbita il mini-zoo della missione russa Bion-M2, la più recente del programma di ricerca avviato nel 1973 con la missione Bion-1. L'obiettivo è studiare gli effetti combinati della microgravità e di alti livelli di radiazioni a livello dell'organismo, delle cellule e delle molecole su animali, microrganismi e semi di piante. Tutti sono a bordo del satellite, la cui struttura è derivata da quella delle capsule sovietiche Vostok, come quella che il 12 aprile 1961 portò il primo uomo nello spazio. Il rientro della navetta è previsto il 19 settembre nella steppa della regione russa di Orenburg, vicina al confine con l'Asia. Nei 30 giorni previsti per la missione, operativa alla quota di circa 380 chilometri, sono previsti esperimenti su 75 topi, mille moscerini della frutta, i semi di 20 specie di piante selvatiche e coltivate e numerose specie di microrganismi. I topi, tutti dell'età di quattro mesi, sono stipati in 25 contenitori cilindrici a gruppi di tre e allevati fin dalla nascita ad adattarsi agli spazi ristretti di una navetta spaziale senza aggredirsi e a nutrirsi di cibo adatto a una missione in orbita. Alcuni sono stati modificati geneticamente per poter studiare gli effetti delle radiazioni e alla maggior parte di essi sono stati impiantati sensori sottopelle per registrare parametri fisiologici, come la temperatura corporea e il battito del cuore. L'esperimento è coordinato dall'Istituto per i problemi biomedici di Mosca, che fa parte dell'Accademia Russa delle Scienze e che ne seguirà ogni fase attraverso dei video. Oltre all'analisi dei dati biologici, i ricercatori intendono studiare il comportamento degli animali. I moscerini della specie Drosophila melanogaster dovranno generare nuovi individui, che in futuro dovranno essere studiati sul segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale per verificarne la capacità riproduttiva. I semi, dei quali sarà osservata la germinazione e, dopo il volo, la capacità di generare nuovi semi, appartengono a particolari specie di peonie, papaveri, tulipani, peperoni, pomodori, grano, insalata e mele.A bordo anche un nutrito gruppo di microrganismi, tra spore, batteri anaerobici ed estremofili, oltre a 16 provette con un materiale analogo del suolo lunare, che in futuro si prevede di utilizzare per esperimenti di esobiologia.
ansa