Gli ospedali tra le strutture più energivore,sfida sostenibilità
Le strutture ospedaliere sono tra gli impianti che consumano più energia, contribuendo per circa il 5% alle emissioni globali di gas serra, principalmente sotto forma di CO2. Per questo, tra le nuove sfide degli ospedali, c'è anche quella di adottare modelli che riducano le emissioni e l'impatto sull'ambiente. In questo senso, la Fondazione policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma ha avviato varie azioni per ridurre la propria carbon footprint, redigendo contestualmente un primo bilancio sulla sostenibilità. All'evento di presentazione del documento, tenutosi oggi a Roma, hanno partecipato, oltre al presidente della fondazione Carlo Tosti e all'amministratore delegato e direttore generale Paolo Sormani, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il capo di Gabinetto del ministero della Salute Marco Mattei, la deputata Ylenja Lucaselli e altri esperti del settore. "Il report si inserisce all'interno della più ampia strategia di consolidamento e sviluppo, consapevoli dell'importanza fondamentale che il settore sanitario riveste dal punto di vista della sostenibilità sociale e ambientale", ha dichiarato Sormani. "Siamo consapevoli - gli fa eco Tosti - che assistere il prossimo significa anche prendersi cura dell'ecosistema, della società e delle future generazioni". Tra le iniziative intraprese dalla Fondazione spicca il 'Green hospital', un progetto strategico approvato nel 2024 volto a ridurre l'impatto ambientale delle attività sanitarie e a promuovere una gestione più sostenibile delle risorse. L'elemento cardine di questo percorso è l'efficientamento energetico, realizzato attraverso l'istallazione di luci intelligenti e l'impiego di fonti alternative, come gli impianti fotovoltaici e di trigenerazione, grazie a cui la struttura autoproduce il 57% dell'energia elettrica di cui necessita. Questi interventi hanno portato, dal 2017, a una riduzione del 50% dell'acquisto dell'energia elettrica, con un impatto significativo sulla sostenibilità e sui costi operativi. Inoltre, dal 2025 il policlinico acquisterà energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. Un ulteriore aspetto riguarda la telemedicina, che può contribuire indirettamente alla riduzione dell'impatto ambientale, limitando gli spostamenti dei pazienti e il conseguente consumo di carburante. La sostenibilità di una struttura non si limita solo all'impatto ambientale, ma anche alla gestione delle risorse umane (parità di genere, welfare, flessibilità, supporto alla genitorialità) e alla cura del proprio territorio, seguendo un approccio One Health. In questi ambiti il Policlinico ha avviato diverse iniziative: dall'asilo nido per i figli dei dipendenti (aperto anche ai bambini del territorio), allo sportello di ascolto psicologico, arrivando al piano uguaglianza di genere e alla formazione continua del personale.
ansa