Calenda svolta a destra, a Lucca Azione entra nella giunta Pardini (sostenuta da CasaPound): segnali di avvicinamento a Meloni?

Le manovre di Carlo
È l’ennesimo segnale di un avvicinamento di Azione al centrodestra, di un Carlo Calenda su cui la premier Giorgia Meloni, secondo diversi rumours di palazzo, sta ragionando nell’ottica futura di una maggioranza meno spostata a destra, con il partiti centrista al posto del sempre più incontrollabile alleato Matteo Salvini e della sua Lega.
In attesa di sviluppi futuri da Roma, è a Lucca che si materializza il primo accordo ufficiale tra Azione e il centrodestra. Il partito ha infatti affidato il ruolo di commissario comunale a Elvio Cecchini, attuale consigliere di maggioranza a Lucca: nella città toscana tre anni fa Calenda aveva sostenuto però il candidato del centrosinistra Francesco Raspini, tanto da intervenire sul palco in piazza San Francesco proprio accanto a Raspini e all’allora segretario del Partito Democratico Enrico Letta alla vigilia del ballottaggio.
“Mai con quelli che hanno in coalizione Casapound, No vax e Italexit. Noi possiamo collaborare anche con il centrodestra moderato, ma i fascisti sono una realtà con cui non abbiamo e non vogliamo nessun rapporto”, diceva all’epoca dal palco Calenda affiancando Raspini.
Tre anni dopo di fatto Azione entra in maggioranza a sostegno del sindaco di centrodestra Mario Pardini, un forzista considerato da molti un moderato, ma con una giunta decisamente spostata a destra: la città toscana è il primo capoluogo italiano a sfoggiare un vicesindaco proveniente da Casapound come Fabio Barsanti, una volta “fascista del terzo millennio”.
Una giravolta, quella decisa a Roma dal partito, che a livello locale non è piaciuta. Si legge così la scelta del segretario provinciale Samuele Pierantoni di rassegnare le proprie dimissioni in una lettera inviata proprio a Calenda.
Una lettera durissima che evidenzia la chiara incoerenza nelle condotte di Calenda, passato in tre anni dal sostenere Raspini a scegliere come commissario cittadino un esponente dell’attuale maggioranza di destra. “Facciamo un passo indietro – si legge nella lettera di dimissioni, di cui il Corriere Fiorentino pubblica ampi stralci – : nel 2022 Cecchini si è candidato a sindaco di Lucca, supportato da una lista indipendente. In sede di ballottaggio ha ritenuto opportuno apparentarsi con Pardini, entrando così in consiglio comunale. La sua, però, non fu la sola lista ad apparentarsi: vi era infatti anche quella di Fabio Barsanti, attuale vice sindaco, da sempre militante in partiti di estrema destra”.
“Credo – prosegue il dimissionario segretario provinciale di Azione – che tutti si ricordino di quelle amministrative, soprattutto il nostro segretario nazionale che a buon diritto intervenne sostenendo pubblicamente al secondo turno, in piazza San Francesco a Lucca, il candidato del centrosinistra Francesco Raspini. Non lasciando spazio ad equivoci o scivoloni e sostenendo l’assoluta pericolosità di quel centrodestra ostaggio, nei numeri e nei contenuti, di Casapound”. Cecchini, ricorda ancora Pierantoni, “nel 2022 era ancora iscritto ad Azione e, dopo aver sostenuto il sindaco Pardini insieme all’estrema destra, contravvenendo così alla linea tracciata direttamente dal segretario nazionale, fu deferito. Non so cosa sia cambiato da allora e considerando questa nomina gravissima, forse più nel merito che nel metodo, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni con effetto immediato”.
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