A Lampedusa è stata una strage di Stato: la polizia conosce i nomi dei colpevoli ma per ora arresta solo bimbi rom

L'ennesimo naufragio nel Mediterraneo
Pensate solo se invece di essere naufraghi stranieri e disperati fossero stati Italiani: i giornali non parlerebbero d’altro e sarebbe stato certamente proclamato il lutto nazionale. Non è stato proclamato

Il numero dei morti nel naufragio dell’altro ieri, poche miglia a largo di Lampedusa, non è ancora certo. Non lo sarà mai. Probabilmente tra i 30 e i 40. Una strage. Pensate solo se invece di essere naufraghi stranieri e disperati fossero stati Italiani: i giornali non parlerebbero d’altro e sarebbe stato certamente proclamato il lutto nazionale. Non è stato proclamato: venivano dalla Libia, quella dove i trafficanti sono controllati dall’amico del governo, Osama Almasri, ed erano probabilmente tutti africani. Qualche giornale ha messo notizia in prima pagina. Non tutti. I giornali di destra no. Nel nostro modo occidnetale, e soprattutto italiano, di valutare le notizie è così: 27 morti africani valgono molto meno di un incidente stradale.
Però poi esiste, forse, la giustizia. E infatti ieri la Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. I magistrati si devono esser detti: se c’è una strage bisogna accertare se esistono delle colpe. Beh, le colpe sono chiarissime. L’8 agosto, cinque giorni prima del naufragio, il nostro giornale aveva dato questa notizia: l’Enac, ente che dipende dal ministero di Salvini, aveva sequestrato l’aereo di ricognizione Sea Bird, che è quello che in questi anni ha segnalato la presenza di centinaia e migliaia di barche di profughi in difficoltà. E ha permesso i soccorsi. Con l’aereo a terra, nessuno, a quanto dicono le fonti ufficiali, ha visto le due barche naufragare l’altro ieri. Se l’aereo fosse stato in volo certamente le avrebbe avvistate e la strage sarebbe stata evitata.
Non occorre Sherlock Holmes per appurare che la responsabilità della strage sta nel sequestro dell’aereo. L’otto agosto il titolo dell’Unità era: “Ci saranno molti morti”. Non era una profezia malefica, era una constatazione anticipata. C’è una strage e ci sono colpevoli. La polizia conosce i nomi dei colpevoli. Per ora nessuno sta rivendicando una azione giudiziaria contro di loro. Anche perché l’Italia è impegnata nella caccia ai bambini rom. Ieri mattina si è saputo che le famiglie dei quattro ragazzetti che erano nell’auto che ha investito e ucciso giorni fa una signora di 71 anni, si sono allontanate dal campo dove risiedevano. È scattata subito un’operazione di polizia in grande stile e tre delle quattro famiglie sono state bloccate alla frontiera di Ventimiglia.
I bambini sono stati sottratti ai genitori e chiusi in una comunità protetta. Diciamo che sono stati immediatamente sottoposti alla pena. Perché chiunque abbia conosciuto dei bambini sa che essere allontanati dalla loro mamma e dal loro papà è una pena atroce. Diciamo che sotto i 14 anni non puoi essere processato ma puoi essere punito ferocemente. Per fortuna il più piccolo dei quattro bambini non è stato catturato. Speriamo che si salvi.
l'Unità