Due morti in 24 ore per il taser in uso ai carabinieri, riesplode la polemica: “Strumento di tortura legalizzata”

Due morti a seguito di procedure di arresto col taser, l’arma a impulsi elettrici che induce una muscolare momentanea attraverso la somministrazione controllata di impulsi elettrici, in poco più di 24 ore.
Il morto per taser a OlbiaNella notte tra sabato e domenica l’episodio di Olbia, dove il 57enne Giampaolo Demartis, originario di Bultei, comune del Sassarese, è morto in ambulanza mentre veniva trasportato in ospedale. L’uomo, secondo quanto riferito dai carabinieri, stava dando in escandescenza, seminando il panico e aggredendo i passanti e i militari nel rione cittadino di Santa Mariedda, in via San Michele, estrema periferia di Olbia.
Carabinieri che hanno fatto uso del taser per contenere lo stato di aggressività dell’uomo che, mentre veniva trasportato in ambulanza in ospedale, è stato colto da un arresto cardiaco morendo poco dopo nonostante le manovre di rianimazione dei sanitari. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo per ricostruire l’accaduto, affidando le indagini alla polizia e disponendo l’autopsia.
I due carabinieri intervenuti sono indagati per omicidio colposo, un atto dovuto dopo l’apertura del fascicolo e la decisione di procedere con l’autopsia sul corpo della vittima.
I carabinieri indagati sono il capo pattuglia e il militare che materialmente ha usato il taser per bloccare Demartis. L’inchiesta della Procura di Tempio si muove su un doppio binario: da una parte accertare con esattezza le cause esatte del decesso – i familiari hanno confermato che la vittima era cardiopatica -, dall’altra ricostruire nei dettagli la dinamica dei
Il decesso di GenovaDomenica, ma la notizia è emersa solamente oggi, un 41enne di origini albanesi è morto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, dopo esser stato colpito col taser dai carabinieri. La Procura del capoluogo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l’autopsia.
Secondo quanto ricostruito al momento, i carabinieri sono stati chiamati dai vicini dell’uomo, che avevano sentito urla e forti rumori provenire dall’appartamento. Le pattuglie lo hanno trovato in forte stato di agitazione, forse ubriaco: uno dei militari avrebbe sparato un colpo col taser che ha solo sfiorato il 41enne albanese, quindi un secondo colpo che però non avrebbe avuto effetto. A quel punto la pistola elettrica è passata nelle mani di un secondo carabiniere che ha colpito l’uomo. Quando sul posto è intervenuto il 118 il 41enne era già deceduto.
Le polemiche sul taserDue morti in poche ore che fanno riesplodere le polemiche sull’utilizzo del taser. La Garante regionale per i detenuti della Sardegna, Irene Testa, ricorda che “l”uso di scariche elettriche per contenere il disagio” provoca “effetti fisici e psichici devastanti, a volte la morte”. “Si può ancora consentire l’uso di strumenti di tortura legalizzata?“, chiede la garante.
A difendere a spada tratta l’uso del taser è la Lega, tramite il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. “Io difendo il taser perché si è dimostrato uno strumento efficace e fondamentale di deterrenza e sicurezza anche per gli operatori di polizia per evitare l’uso di armi ben più aggressive. Dopo la sperimentazione partita nel 2018 ha superato tutti i protocolli, anche quelli sanitari, e puntiamo ad implementarne l’uso. Ad oggi sono circa 5 mila quelli affidati a Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale”, afferma l’esponente del Carroccio, che chiede di “non criminalizzare il taser così come le forze dell’ordine, spetterà all’autorità giudiziaria accertare cosa sia successo in questi due episodi”.
l'Unità