Arnautovic l'uomo dei gol pesanti: "Siamo l'Inter, vogliamo vincere. Milan? Penso al Napoli"
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L’ego di Arnautovic riempie due volte San Siro. Il gol al volo di sinistro da 25 metri è una cartolina da un passato spavaldo ma vero, in linea col personaggio. Nel 2010, al primo allenamento con il Werder Brema, si presentò con gli scarpini griffati: “Campione d’Europa 2009-10”. Per la serie: “Io ho vinto una Champions, e tu?”. Quei giorni sono finiti in un cassettone.
Arnautovic s’è fatto grande e ora segna gol da giù il cappello. Con l’ultimo ha spedito l’Inter in semifinale di Coppa Italia contro il Milan, ma la sua testa segue la linea del tempo e della razionalità: “Non pensiamo ai rossoneri, ma alla sfida col Napoli di sabato prossimo. Noi siamo l’Inter, siamo forti e quando andiamo da qualche parte lo facciamo per vincere”. Così parlò Marko Arnautovic, l’uomo dei gol pesanti: quest’anno ha steso l’Udinese in Coppa, la Fiorentina in campionato e ha graffiato anche la Stella Rossa in Champions League. Ha la media di un gol ogni 116 minuti: il migliore tra le seconde linee d’attacco. Correa lo segue con 229’, Taremi con uno ogni 433’. Chiudono Lautaro e Thuram con una rete ogni 163’ e 159’.
Arnautovic vuole chiudere in bellezza. A giugno saluterà i nerazzurri a scadenza di contratto dopo due parentesi. La prima andò così così, campione d’Italia con sole tre presenze e campione d’Europa con zero minuti giocati, ma nella seconda ha vinto lo scudetto della seconda stella da buon rincalzo (7 gol in 34 presenze). Inzaghi si fida e l’ha schierato titolare in quattro occasioni, due in Champions e altrettante in Coppa Italia. E il gol non è stato casuale: “Stamattina abbiamo provato le palle inattive - ha commentato l’allenatore nerazzurro dopo la partita -, se la Lazio avesse piazzato i giocatori alti sarebbe uscita e per stare sui marcatori. Alla fine, lo ha fatto. Per questo Arnautovic era lì”. Per realizzare un gol da chapeau.
La Gazzetta dello Sport