Gestione fallimentare: la Corte dei Conti affonda Agrigento Capitale della Cultura

AGRIGENTO – La Corte dei Conti regionale ha bocciato la gestione complessiva di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, evidenziando gravi criticità, ritardi e una mancanza di coordinamento tra Fondazione e Comune.
Durante un incontro tenutosi ieri, la presidente della Fondazione Maria Teresa Cucinotta ha chiarito che non vi è stata alcuna interlocuzione con il presidente della Regione Renato Schifani in merito alla severa delibera della Sezione di controllo della Corte, che ha confermato undici criticità già segnalate in passato e mai superate.
“È chiaro che una gestione avviata con evidenti ritardi ha influito negativamente – ha spiegato Cucinotta – ma adesso dobbiamo correre per concludere entro dicembre tutti i 44 progetti, compresa la mostra di Banksy”.
Secondo i magistrati contabili, Fondazione e Comune non hanno garantito un coordinamento efficace tra le attività progettuali e gli interventi infrastrutturali previsti, aspetto considerato “fondamentale per l’attrattività turistica e il successo dell’iniziativa”.
La Corte sottolinea inoltre l’assenza di un sistema di monitoraggio capace di verificare la conformità e l’adeguatezza delle azioni rispetto agli obiettivi fissati.
“Assolutamente assente – si legge nella relazione – un coordinamento efficace e strumenti di controllo tra Fondazione e Comune per intercettare disallineamenti nell’attuazione dei progetti”.
Tra i rilievi, anche l’assenza di verifiche sull’effettivo incremento del turismo, che “si conferma stabile rispetto agli anni precedenti”.Critiche anche all’info-point, istituito solo a settembre e con costi e modalità “ancora da verificare”.
I giudici contabili invitano a rafforzare la collaborazione tra Fondazione, Regione e cabina di regia per recuperare i ritardi accumulati e completare i progetti principali.Viene inoltre raccomandato di pianificare fin da ora la liquidazione della Fondazione, che cesserà le proprie funzioni a fine anno.
Nella parte finale del documento, la Corte dei Conti ribadisce la necessità di una valutazione complessiva degli esitidelle iniziative culturali, turistiche e artistiche promosse nell’ambito di Agrigento 2025.
“Manca un sistema di monitoraggio e valutazione – conclude la relazione – non è stato affidato a soggetti esterni né sviluppato all’interno delle strutture istituzionali coinvolte”.
Dura la reazione dell’Area Progressista dopo la pubblicazione della delibera.
“Bocciati a Roma come ad Agrigento. Dopo aver bocciato il progetto salviniano del Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti in Sicilia ha rivoltato come un calzino il disastroso progetto di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, e lo ha inchiodato alle sue responsabilità”,si legge in una nota del portavoce Nuccio Dispenza.
“La magistratura contabile – aggiunge – ha sostanzialmente spedito al mittente la maldestra difesa opposta ai suoi rilievi. Non ci sono più parole per definire i responsabili di questa debacle: la parola ultima e decisiva l’avranno in primavera gli agrigentini. In democrazia, tocca a loro il verdetto finale”.
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