Mixology e low alcol: il gin guida l’innovazione

Nonostante un contesto complicato per il mercato degli spirits, il gin continua a mostrare dinamiche positive, evidenziando una forte capacità di adattamento ai nuovi trend di consumo che prediligono drink meno alcolici. Un’evoluzione raccontata e approfondita in occasione del lancio italiano di Santa Ana Pomelo Gin, nuova proposta firmata dal brand filippino distribuito nel nostro Paese da Rinaldi 1957.
Il mercato del gin e l'emergente trend "low alcol"La tavola rotonda con gli esperti di settore ha analizzato nel dettaglio l’andamento del mercato degli spirits e l’emergere del trend dei drink "low alcol". I dati forniti da Paolo Antonini, account director di Circana, hanno evidenziato che nel 2024 il gin è stato tra i principali protagonisti della crescita del comparto degli spirits, registrando un incremento dei consumi pari al 6,4%, in netto contrasto con la crescita molto più contenuta (+0,7%) del settore nel suo complesso. E nonostante la generale contrazione del comparto, che sta caratterizzando l'inizio 2025, con una flessione di circa il 2%, il gin mostra una resilienza notevole con un aumento dei consumi intorno al 5%.
Paolo Porcelli, principal consultant di TradeLab, ha ulteriormente approfondito questa dinamica, rivelando come la preferenza dei consumatori si stia decisamente orientando verso cocktail meno alcolici: “Il mondo della mixology - ha spiegato - è in continua evoluzione e, pur essendo il 65% delle consumazioni concentrato su 5 cocktail, si nota che le scelte dei consumatori si stanno spostando verso proposte a più basso contenuto alcolico”. Il 70% dei cocktail consumati nel 2024 sono “long drink” e 1 consumazione su 5 ha il gin come ingrediente.
L’esperienza concreta dei bartenderCorey Squarzoni, bar manager dell’Ugo Cocktail Bar di Milano, ha condiviso la sua esperienza diretta su questo nuovo trend, illustrando come le abitudini dei clienti siano cambiate in maniera evidente negli ultimi anni. Squarzoni ha spiegato che sempre più persone mostrano consapevolezza e interesse verso un consumo più equilibrato e salutare, pur senza sacrificare il piacere della degustazione.
I clienti, secondo il bartender, si dividono sostanzialmente in due categorie: coloro che hanno già familiarità con questa modalità di bere e chiedono apertamente cocktail meno alcolici, e altri che si approcciano a questo trend con curiosità e una certa cautela, spesso preoccupati che una bevanda meno alcolica possa essere meno gratificante.
Valentina Ursic, direttrice Marketing di Rinaldi 1957, ha infine sottolineato l’importanza della filosofia "WellSpirit", che pone l'accento su un consumo consapevole, dove edonismo e benessere trovano equilibrio grazie a distillati di qualità, ingredienti naturali e locali, e proposte innovative prive di zuccheri o coloranti artificiali, andando incontro alle nuove esigenze dei consumatori contemporanei.
Il ruolo del prodotto nella nuova mixologyÈ proprio nello scenario di una mixology sempre più attenta alla qualità degli ingredienti e all'equilibrio tra gusto e moderazione, che il nuovo Santa Ana Pomelo Gin si inserisce come esempio di distillato pensato per rispondere a queste esigenze. Al centro della sua composizione ci sono agrumi tropicali e mediterranei come il pomelo, il calamansi e l'arancia dalandan, che contribuiscono a un profilo aromatico fresco e leggero. L’aggiunta di spezie come zenzero e pepe e l’uso di botaniche classiche completano la struttura del prodotto, che viene distillato in Francia, nella regione della Charente, con una tecnica sottovuoto che preserva la delicatezza degli aromi.
Un approccio tecnico, mutuato dalla profumeria, che permette di ottenere un distillato morbido, adatto a cocktail che valorizzano il sapore senza eccedere in gradazione alcolica. Come dimostrato durante la serata di lancio dai bartender Mattia Schiaretti e Luca Redolfini, che hanno proposto alcune interpretazioni creative, inserendolo in cocktail low alcol pensati per offrire complessità e piacevolezza. Esempi di come sia possibile combinare innovazione e gusto all’interno di una nuova cultura del bere più consapevole.
La Repubblica