Borse, ultima seduta di settimana in rosso. Torna preoccupazione per i dazi

L’ultima seduta della settimana si chiude in negativo per Piazza Affari, che fa peggio degli altri Listini continentali, comunque in rosso, per le prestazioni negative del comparto bancario, che pesa molto sugli indici italiani. La giornata è stata caratterizzata dall’attesa per l’arrivo della lettera che fissa i dazi sulle merci europee in entrata negli Stati Uniti, come preannunciato dal presidente americano, dopo che ieri ha fissato tasse doganali al 35% sulle merci canadesi a partire dal primo agosto. Su base settimanale la maggior parte degli indici azionari europei mostrano comunque un andamento positivo.
La seduta odiernaTra le principali Borse europee, vendite su Francoforte, che registra un ribasso dello 0,82%, fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,38%, e seduta negativa per Parigi, che mostra una perdita dello 0,92%.
Scambi in ribasso per la Borsa di Milano, che accusa una flessione dell’1,11% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, vendite diffuse sul FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 42.620 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,27%; sulla stessa linea, variazioni negative per il FTSE Italia Star (-1,13%).
Tra i best performers di Milano, in evidenza Leonardo (+1,39%), Saipem (+1,09%), Tenaris (+0,86%) e Buzzi (+0,78%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco, che ha archiviato la seduta a -6,09%. Tonfo di Stellantis, che mostra una caduta del 4,65%. Lettera su Amplifon, che registra un importante calo del 3,81%. Sotto pressione Banco BPM, che accusa un calo del 3,74%.
Le novità della giornataSul fronte macroeconomico, in Germania i prezzi all’ingrosso sono stati in aumento a giugno trainati dagli alimentari, nel Regno Unito la produzione industriale e manifatturiera è calata più delle attese a maggio e in Francia l’inflazione è stata rivista al rialzo a giugno.
Per quanto riguarda la politica monetaria, il governatore di Bankitalia e membro del board BCE Fabio Panetta ha detto che “la questione centrale è ora se l’attuale livello dei tassi sia adeguato a mantenere l’inflazione in prossimità dell’obiettivo, evitando scostamenti persistenti in entrambe le direzioni”. “Se i rischi al ribasso per la crescita dovessero rafforzare le tendenze disinflazionistiche, sarà opportuno continuare con l’allentamento della politica monetaria”, ha aggiunto. Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della BCE, ha invece affermato che “i nostri tassi di interesse sono in una buona posizione e l’asticella per un ulteriore taglio dei tassi è molto alta”.
Si riaccende il tema daziNel corso della settimana, Trump ha annunciato nuovi livelli tariffari in lettere ai singoli Paesi. Ad eccezione del Brasile (50%), i livelli tariffari sono stati prossimi o inferiori a quelli annunciati all’inizio di aprile. I dazi colpiranno più duramente gli scambi commerciali con Canada e Vietnam. Anche il livello tariffario sul rame è stato aumentato al 50%; tuttavia, ogni prodotto è soggetto solo a un dazio specifico per prodotto o a un dazio specifico per Paese, non a entrambi. I nuovi livelli tariffari non entreranno in vigore prima del 1° agosto, il che suggerisce che siano un mezzo di pressione per accelerare i negoziati. Ad esempio, Giappone, Corea del Sud e molti Paesi del Sud-est asiatico sono in trattative commerciali con gli Stati Uniti da mesi. Con i dazi sul Sud-est asiatico, gli Stati Uniti stanno anche cercando di limitare la deviazione degli scambi commerciali dalla Cina.
In calendario dati macro e trimestraliDopo una settimana scarica dal punto di vista degli spunti, la prossima settimana sarà ricca di dati macroeconomici, soprattutto per quanto riguarda gli Stati Uniti (l’attenzione sarà sull’inflazione, sui prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio).
Inoltre, inizierà la stagione degli utili del secondo trimestre del 2025 con la pubblicazione dei risultati delle principali banche di Wall Street (JPMorgan Chase, Wells Fargo, Citigroup martedì e Goldman Sachs, Bank of America, Morgan Stanley mercoledì).
Le riunioni di BCE e FedI mercati sono in attesa delle riunioni di fine luglio di BCE e Fed, anche se non sono attesi tagli ai rispettivi tassi di interesse chiave. Per quanto riguarda Francoforte, è probabile che ponga fine alla serie di tagli che continua dallo scorso settembre. Gli analisti si aspettano comunque che la BCE effettui il suo ultimo taglio del tasso di interesse chiave dopo luglio, in occasione della prossima riunione di settembre. Per quanto riguarda la banca centrale statunitense, è probabile che la Fed mantenga invariati i tassi di interesse; tuttavia, con il progressivo dissiparsi dell’incertezza sui dazi, la Fed dovrebbe tornare al taglio del costo del denaro da settembre in poi, continuando ad abbassare i tassi di interesse fino al 2026 inoltrato.
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