Apple made in America: Cook annuncia un investimento da 500 miliardi
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(Ansa)
La reazione ai dazi
L'azienda di Cupertino prepara un enorme piano per gli Stati Uniti, tra machine learning, software, intelligenza artificiale, produzione di chip e server. Previsti 20 mila nuovi posti di lavoro. L’esultanza (pro dazi) di Trump
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Giovedì scorso Tim Cook, il ceo di Apple, ha incontrato il presidente Donald Trump. Dopo il meeting nello studio ovale Trump ha voluto subito fare uno spoiler: “Apple investirà tantissimo negli Stati Uniti!”. Oggi è arrivata la conferma: l’azienda di Cupertino avvierà “il maggior impegno di spesa di sempre”. 500 miliardi di dollari, e 20 mila nuovi posti di lavoro nella ricerca nei prossimi quattro anni tra machine learning, software e intelligenza artificiale, ma anche produzione di chip e server in stati (repubblicani) come il Texas e l’Arizona, nuovi stabilimenti e potenziamento dei centri esistenti tra Michigan e Oregon. Questo rientra perfettamente nel desiderio trumpiano di produrre in America e non all’estero. “Avremo un sacco di produttori di chip in arrivo, e anche produttori di auto”, ha detto Trump: “Hanno bloccato due fabbriche in Messico che erano in costruzione. Hanno fermato tutto e le costruiranno qui, perché non vogliono pagare i dazi. I dazi sono incredibili!”.
Molti dei prodotti Apple, assemblati in Cina, potrebbero subire un ulteriore 10 per cento di aumento dei dazi sui beni importati, e i chip un dazio del 25 per cento, come minacciato di recente dalla Casa Bianca. Nel 2018, durante il primo mandato di Trump, era stata fatta una promessa simile da Apple – con una spesa di 350 miliardi di dollari, tra cui un campus ad Austin, che è però ancora in costruzione.
Nel 2021 era stata annunciata da Cook una spesa di 430 miliardi, alcuni per un campus da tremila dipendenti nella Carolina del nord, che però è stato poi bloccato in fase di sviluppo. Dei 500 miliardi da investire promessi a questo giro non si sa quanti coinvolgano progetti già in corso e quanti saranno dedicati alla produzione di serie e film per Apple Tv. Mentre il Doge tagliatutto di Elon Musk si fa sempre più aggressivo, il presidente si occupa dei “deal”, la sua specialità, e Cook si protegge, come stanno facendo le grosse aziende di Taiwan che producono iPhone, Playstation e HP, aprendo anche loro fabbriche in Texas per sfuggire ai dazi, e magari entrare nelle grazie di Trump.
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