La Cina reprime: falsi esperti banditi dai social media

La disinformazione è difficile da decifrare nell'era dei social media. In Cina, l'autorità di regolamentazione di Internet ha annunciato che sta rafforzando le leggi che vietano agli influencer di condividere consigli su finanza, medicina, diritto e istruzione sui social media, a meno che non abbiano le credenziali professionali per supportare i loro contenuti.
Le piattaforme di social media cinesi, come Bilibili, Doyin (il TikTok cinese) e Weibo, dovranno attenersi alle nuove normative stabilite sabato dalla Cyberspace Administration of China.
I creatori dovranno condividere studi a supporto delle loro informazioni e rivelare se hanno utilizzato l'intelligenza artificiale per generare i loro contenuti.
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Il CAC sta inoltre vietando la pubblicità di integratori e servizi medici, nonché post simili che si spacciano per contenuti educativi per promuovere un prodotto. Prima di questa regolamentazione, la Cina aveva avviato una campagna di due mesi per eliminare i contenuti pessimistici, ostili o violenti.
La Cina è stata criticata per il suo tentativo di controllare i contenuti online e l'opinione pubblica. Ma non sarebbe il primo Paese a far rispettare le leggi che regolano i social media.
La Spagna ha introdotto una propria legge sugli influencer nel 2024, che impone agli influencer su YouTube, Instagram e TikTok con un fatturato superiore a 300.000 euro di essere trasparenti in merito a partnership con marchi e sponsorizzazioni. Gli influencer devono inoltre rispettare le leggi sul copyright e le restrizioni relative al targeting di minori con contenuti relativi a tabacco, alcol e farmaci.
Uno studio condotto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura ha rilevato che solo il 36,9% degli influencer verifica che i contenuti che condivide siano veritieri prima di pubblicarli.
Ciò è particolarmente preoccupante perché un rapporto del Pew Research Center del 2025 ha rilevato che un giovane adulto americano su cinque riceve le notizie tramite TikTok.
Un rappresentante dell'UNESCO non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento.
cnet




