Le azioni restano ferme mentre Wall Street attende l'incontro chiave tra Stati Uniti e Cina

Venerdì gli investitori sono rimasti cauti, in attesa di vedere se gli sforzi dell'amministrazione Trump per raffreddare le tensioni commerciali con i principali partner economici degli Stati Uniti daranno i loro frutti.
Sia l'indice S&P 500 sia il Nasdaq Composite, ricco di titoli tecnologici, sono rimasti pressoché invariati venerdì, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso di 119 punti, ovvero dello 0,3%, a 41.249.
Sebbene le azioni si siano ampiamente riprese dal crollo epocale di inizio aprile, seguito all'annuncio del presidente Trump di imporre dazi in occasione del "Giorno della Liberazione" sulla maggior parte dei paesi del mondo, i segnali di un rallentamento della crescita economica statunitense preoccupano gli investitori.
"C'è una crescente preoccupazione che l'indebolimento dei dati soft, come il sentiment e la fiducia, alla fine si rifletta nei dati hard, come le vendite al dettaglio, il PIL e l'occupazione", ha detto a CBS MoneyWatch Bret Kenwell, analista della piattaforma di investimento eToro USA.
Wall Street si consola con le mosse dell'amministrazione Trump, che questa settimana ha deciso di allentare le tensioni commerciali. Venerdì Trump ha ventilato la possibilità di ridurre i dazi statunitensi sulla Cina all'80%, dall'attuale 145%. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Jamieson Greer incontreranno sabato i funzionari cinesi in Svizzera per un primo round di colloqui commerciali.
Giovedì il signor Trump ha anche annunciato il quadro di un patto commerciale con il Regno Unito, definendo l'accordo come un'intesa "rivoluzionaria" che aprirebbe l'economia britannica ai prodotti americani.
Tuttavia, alcuni osservatori del mercato sono scettici sul fatto che l'accordo con la Gran Bretagna, che lascia in vigore una tariffa statunitense del 10% sulle importazioni britanniche, contribuirà notevolmente ad allentare le tensioni commerciali globali, soprattutto in vista delle negoziazioni molto più impegnative che si prospettano con partner commerciali come Canada, Cina e Unione Europea.
"Dubitiamo che l'accordo commerciale tra Regno Unito e Stati Uniti annunciato ieri possa cambiare radicalmente le prospettive economiche di entrambi i Paesi", ha affermato in un rapporto Giulia Bellicoso, economista di mercato presso Capital Economics.
Anche Craig Singleton, ricercatore senior sulla Cina presso la Foundation for Defense of Democracies, un think tank con sede a Washington, si è chiesto se i colloqui tra Stati Uniti e negoziatori cinesi di questo fine settimana riusciranno a sbloccare la situazione.
"Questi sono colloqui sui colloqui, e la Cina potrebbe intervenire per valutare le proposte, o anche solo per prendere tempo", ha dichiarato all'Associated Press. "Non esiste una tabella di marcia condivisa o un percorso chiaro per la de-escalation".
L'Associated Press ha contribuito a questo rapporto.
Alain Sherter è caporedattore senior di CBS News. Si occupa di economia, finanza e questioni lavorative per CBS MoneyWatch.
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