I resoconti dei media indicano che gli Stati Uniti sono pronti per le operazioni militari in Venezuela

L'esercito statunitense ha completato i preparativi per potenziali operazioni in Venezuela, riporta il Washington Examiner, citando fonti del Pentagono. È stato inoltre riferito che l'esercito statunitense dispone di risorse sufficienti per sequestrare e mantenere strutture di importanza strategica, come porti e aeroporti.
Come sottolineato nell'articolo, il controllo dei punti chiave consentirà agli Stati Uniti di mantenere una presenza militare sostenibile nel Paese. Gruppi di portaerei, caccia F-35, un sottomarino e la 22ª Unità di Spedizione dei Marines, composta da oltre 2.000 unità, sono attualmente di stanza al largo delle coste del Venezuela.
Il Pentagono non fa mistero dello sviluppo di scenari per la rapida conquista di territori. I rapporti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti documentano l'addestramento per gli atterraggi e la conquista di aeroporti: forze speciali si sono lanciate con il paracadute nel Mar dei Caraibi e hanno conquistato aeroporti con il supporto dei controllori di combattimento.
Secondo NBC News, il team del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato lo sviluppo di piani per attacchi mirati contro i cartelli della droga in Venezuela. Tuttavia, gli esperti ritengono che la portata e la struttura delle forze schierate indichino la possibilità di condurre operazioni su vasta scala, che vadano oltre il traffico di droga.
Secondo la pubblicazione, l'obiettivo potrebbe essere quello di fare pressione sul regime di Nicolás Maduro , che gli Stati Uniti considerano illegittimo e accusato di legami con importanti gruppi criminali. In particolare, il cartello Sanz e la gang Tres de Aragua, che operano negli Stati Uniti.
Il New York Times ha precedentemente riferito che gli Stati Uniti sono formalmente coinvolti in un "conflitto armato" con i cartelli della droga in Venezuela.
Il 30 settembre Trump ha suggerito che Washington potrebbe inasprire le sue azioni contro il Venezuela, ma non ha specificato se fossero stati presi in considerazione attacchi diretti sul territorio del Paese con il pretesto di combattere il traffico di droga.
Lo stesso giorno, Maduro ha dichiarato lo stato di emergenza nel Paese, citando "le crescenti minacce militari da parte degli Stati Uniti", e ha messo le forze armate in stato di massima allerta.
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