Incinta di Murtosa. La madre del sospettato è stata indagata

La Procura pubblica (MP) indagherà sulla madre del sospettato della morte di Mónica Silva per aver presumibilmente rilasciato false dichiarazioni durante la nona udienza del processo, tenutasi venerdì presso il tribunale di Aveiro, ha riferito una fonte vicina al processo.
Durante la pausa pranzo, l'avvocato António Falé de Carvalho ha dichiarato ai giornalisti che la Procura della Repubblica (MP) ha richiesto l'estrazione di un certificato a causa di presunte false dichiarazioni rilasciate a questo testimone, come era già accaduto con il padre dell'imputato, nella seduta di giovedì.
In discussione, secondo l'avvocato, ci sono "omissioni e incongruenze con quanto detto dal testimone durante il primo interrogatorio" in merito all'operazione di pulizia avvenuta nella casa di Torreira, dove, secondo l'accusa, è avvenuto il crimine.
Questa è la terza volta che viene richiesto un certificato allo scopo di indagare su un possibile reato di falsa testimonianza in questo processo . Oltre ai genitori dell'imputato, anche l'avvocato degli assistenti aveva chiesto l'estrazione di un certificato di falso nei confronti dell'uomo assunto per pulire l'appartamento di Torreira.
Oltre alla madre di Fernando Valente, chiamata a testimoniare a difesa, nel corso della mattinata la giuria ha ascoltato anche un testimone dell'accusa, non ancora ascoltato, e le dichiarazioni sono state riprodotte per la futura memoria dell'imputato nel primo interrogatorio che proseguirà nel pomeriggio.
Il processo, celebrato da una giuria (composta da tre giudici di carriera e otto giurati), si svolge a porte chiuse, senza la presenza del pubblico o dei giornalisti, perché il giudice incaricato del caso ha ordinato l'esclusione della pubblicità dall'udienza e dagli altri atti procedurali, al fine di tutelare la dignità personale della vittima nei confronti delle altre parti coinvolte, ovvero i suoi figli.
Fernando Valente, che ha avuto una relazione sentimentale con la vittima dalla quale è nata una gravidanza, è accusato dei reati di omicidio colposo, aborto, profanazione di cadavere, accesso abusivo a una casa e acquisizione di moneta falsa da mettere in circolazione.
L'imputato, che si trova agli arresti domiciliari, è stato arrestato dalla Polizia Giudiziaria (PJ) nel novembre 2023, più di un mese dopo la scomparsa della moglie trentatreenne, incinta di sette mesi.
La Procura accusa l'imputato di aver ucciso la vittima e il feto che portava in grembo, la notte del 3 ottobre 2023, nel suo appartamento di Torreira, per impedire che gli venisse attribuita la paternità e che potesse trarre profitto dal suo patrimonio.
L'accusa afferma inoltre che nelle prime ore del 4 ottobre e nei giorni successivi, l'imputato si è sbarazzato del corpo della vittima, portandolo in un luogo sconosciuto, nascondendolo e impedendone il ritrovamento fino a venerdì.
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