L'arte della filigrana del Minho ispira l'arte di Bahia.

La tradizione della filigrana del Minho e il suo legame storico con i gioielli delle donne creole di Bahia, in Brasile, sono l'ispirazione per una residenza artistica che si svolgerà tra novembre e gennaio 2026 in quel Paese, come annunciato mercoledì.
La residenza artistica, ideata dall'artista Rita GT, è stata selezionata dall'Istituto Sacatar, situato sull'isola di Itaparica, in Brasile, e culminerà nel gennaio 2026 con la première, presso l'istituto, di una nuova performance corale intitolata "Il cerchio di perle di filigrana d'oro - Collegamenti storici tra Bahia e Viana do Castelo".
Secondo l'artista, citata in una nota inviata mercoledì all'agenzia di stampa Lusa, "lo scopo è riflettere sul ruolo delle donne nella costruzione di narrazioni storiche e culturali che uniscono i due Paesi , affrontando temi come il (post)colonialismo, l'oralità e la persistenza di forme di espressione femminile (e di resistenza) nel corso dei secoli".
Rita GT, residente a Viana do Castelo, "si propone di indagare non solo l'influenza delle tecniche di filigrana e dell'estetica sui gioielli afro-brasiliani, ma soprattutto il potere simbolico di questi pezzi, tradizionalmente indossati dalle donne - bianchi, nel caso dell'oro di Viana, e neri, nel caso dei gioielli creoli - come espressione di fede, identità, autonomia e status."
Si tratta di "una relazione poco esplorata e raramente conosciuta che ha attraversato l'Atlantico dal periodo coloniale fino ai giorni nostri".
"La lavorazione della filigrana del Minho, con la sua delicatezza e complessità tecnica, ha trovato riscontri nella gioielleria afro-brasiliana, visibili, ad esempio, nelle perle cave. Il risultato è un patrimonio ibrido che perdura ancora oggi come testimonianza della resistenza femminile e della memoria condivisa", spiega l'artista.
La filigrana è un'arte ornamentale realizzata con fili sottilissimi e minuscole sfere metalliche, saldate insieme per formare un disegno. Il metallo utilizzato è solitamente oro o argento.
Durante la residenza artistica, che inizierà a novembre, Rita GT "svilupperà il nucleo concettuale e performativo dell'opera", con il progetto "che combina la ricerca storica ed etnografica con prove, registrazioni ed esperimenti visivi, culminando in una performance corale e rituale dal vivo, a cui parteciperanno le Cantadeiras do Vale do Neiva di Viana do Castelo, un gruppo polifonico che fa parte del patrimonio culturale immateriale del Portogallo".
"Non è solo uno spettacolo, è un omaggio alle donne che ci hanno preceduto, alle nostre madri e alle nostre antenate, ma anche un modo per far conoscere Viana do Castelo e il canto popolare portoghese al mondo", sottolinea Rita GT.
Oltre alla Direzione generale per le arti (DGArtes), il progetto ha il sostegno di Camões — Istituto per la cooperazione e la lingua, dell'Ambasciata portoghese in Brasile, del Comune di Viana do Castelo, di VianaFestas e dell'Agenzia del turismo di Porto e del Nord del Portogallo, nonché di altri partner privati.
Fino all'11 novembre è inoltre in corso una campagna di crowdfunding per raccogliere cinquemila euro che contribuiranno a coprire le spese di viaggio e alloggio di 20 membri del gruppo Cantadeiras do Vale do Neiva a Bahia, per partecipare a questo spettacolo.
Dopo la première in Brasile, il progetto è di "ricreare l'opera in Portogallo, coinvolgendo le donne della diaspora bahiana residenti nel Paese", rivela l'artista.
Seguirà la produzione di un documentario e la creazione di un archivio digitale, garantendo "la conservazione e l'accessibilità pubblica del processo".
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