Trump si è impegnato a porre fine definitivamente all'offensiva su Gaza

Dopo un incontro durato poco più di un'ora con Trump, Netanyahu ha lasciato la Casa Bianca senza annunciare un cessate il fuoco. Il principale ostacolo ai negoziati rimane la fine definitiva dell'offensiva e la presenza delle forze israeliane nella Striscia di Gaza. Per affrontare questa seconda questione, Israele presenterà nuove mappe con una proposta diversa, ha dichiarato al Times of Israel una fonte israeliana a conoscenza del cambiamento.
Benjamin Netanyahu e Donald Trump si sono incontrati ieri sera per la seconda sera consecutiva, in un incontro nello Studio Ovale a cui ha partecipato anche il vicepresidente statunitense J.D. Vance, poche ore prima che il primo ministro israeliano lasciasse Washington per tornare in Israele.
All'incontro, tenutosi nello Studio Ovale della Casa Bianca, ha partecipato anche il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance. pic.twitter.com/qGeQpQ5HLa
— Primo Ministro di Israele (@IsraeliPM) 8 luglio 2025
Durante l'incontro, Trump avrebbe fatto pressione su Netanyahu affinché firmasse un accordo. A tal proposito, il presidente si sarebbe dichiarato disponibile ad accogliere la principale richiesta di Hamas: la fine definitiva della guerra. Questa informazione è stata riportata da Sky News , secondo cui il capo dello Stato si sarebbe impegnato a impedire a Israele di riprendere l'offensiva contro la Striscia di Gaza al termine del cessate il fuoco di 60 giorni previsto dall'accordo. Tale impegno sarebbe stato trasmesso ad Hamas dallo stesso intermediario che aveva facilitato i negoziati tra Washington e il gruppo palestinese per il rilascio dell'ostaggio Edan Alexander.
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Stiamo lanciando questo liveblog per continuare a monitorare la situazione in Medio Oriente in tempo reale, concentrandoci sull'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e sui negoziati per il cessate il fuoco. Potete consultare tutti gli sviluppi di martedì scorso in questo altro articolo in diretta , che abbiamo ora archiviato.
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