Il Pakistan lancia attacchi di rappresaglia dopo il bombardamento indiano delle basi aeree

Le forze armate del Pakistan hanno annunciato sabato mattina presto che sono in corso azioni di ritorsione dopo che tre delle sue basi aeree sono state attaccate da missili indiani, un'azione che fa seguito a un'ondata di attacchi con droni pakistani nel Kashmir indiano e nello stato del Punjab.

"L'India, con la sua palese aggressività, ha lanciato attacchi missilistici. Le basi di Nur Khan, Muri e Shorkot sono state prese di mira", ha dichiarato il portavoce militare pakistano Ahmed Sharif Chaundhry alla televisione di stato di Islamabad. Si ritiene che l'attacco indiano abbia coinvolto aerei e missili balistici, alcuni dei quali sono stati intercettati dal sistema di difesa missilistica pakistano, ha aggiunto il funzionario. Si dice che l'attacco a Nur Khan, una base situata nella popolosa città di Rawalpindi, abbia scatenato un'ondata di panico tra i civili.

È attualmente in corso quella che il Pakistan chiama "Operazione Muro di piombo", con esplosioni segnalate nella città di Srinagar e in almeno due basi aeree indiane nel Kashmir, un territorio conteso dalle due potenze nucleari dell'Asia meridionale. Lo spazio aereo pakistano è chiuso all'aviazione civile. Sono in corso anche azioni di guerra informatica contro le infrastrutture civili indiane, ha riferito la televisione di stato pakistana PTV News.

Non si conosce il numero delle vittime degli scontri di questa mattina. L'ultimo focolaio di tensione tra India e Pakistan è scoppiato mercoledì, quando le forze indiane hanno bombardato nove obiettivi in ​​territorio pakistano, uccidendo almeno 31 persone, in risposta al massacro di 25 turisti e una guida perpetrato a fine aprile in Kashmir. Nuova Delhi accusa Islamabad di coinvolgimento in azioni terroristiche.