Vuelta: João Almeida, il coraggioso del gruppo

È uno dei corridori più costanti del World Tour, la massima divisione del ciclismo mondiale, quando si tratta di corse a tappe, e lo ha dimostrato nella prima metà dell'anno. Nel 2025, João Almeida ha collezionato vittorie assolute in tre delle sette principali corse di una settimana, ovvero il Giro dei Paesi Baschi, il Giro di Romandia e il Giro di Svizzera, eguagliando un'impresa precedentemente raggiunta solo dall'irlandese Sean Kelly (1984 e 1986) e dal britannico Bradley Wiggins (2012).
Il nativo di A-dos-Francos si è presentato al Tour de France in ottima forma, fino a quando una caduta nella settima tappa non lo ha costretto al ritiro anticipato. Una frattura alla costola, in particolare, gli ha impedito di essere incisivo nel supportare Tadej Pogacar come lo era stato nell'edizione precedente (dove si era classificato quarto), ma il leader della squadra Emirates-XRG ha elogiato il coraggio del suo braccio destro, che ha corso per una tappa e mezza in quelle condizioni prima del ritiro.
Al termine, già incoronato in giallo sugli Champs-Élysées, lo sloveno gli ha dedicato un messaggio. "João Almeida, ci sei mancato a Parigi, ma la Vuelta chiama", ha scritto sui social, riservando al portoghese il ruolo di corridore di testa alla Vuelta a España, che lo stesso Pogacar avrebbe dovuto correre.
Mentre la squadra era convinta che un podio fosse alla sua portata al Tour di quest'anno, i dubbi aumentano per la Vuelta, che prenderà il via sabato 23 a Torino e si concluderà il 14 settembre a Madrid. Innanzitutto, una cosa è essere "recuperati al 100%", come ha assicurato João Almeida la scorsa settimana, ma un'altra è riuscire a tornare in forma in tempo. "Spero di essere vicino al mio massimo", ha sottolineato, senza rivelare molto.
Minaccia scandinavaUn altro fattore che smorza le aspettative su una possibile vittoria finale è la presenza di Jonas Vingegaard, il più grande rivale di Pogacar e l'unico ad averlo sfidato nelle gare di tre settimane, con un distacco di chilometri dagli altri. Il danese è accompagnato da un team di altissimo livello, teoricamente superiore a Emirates, ed è considerato il principale contendente per festeggiare a Madrid.
Ad aumentare la diffidenza, accanto a João Almeida, ci sarà Juan Ayuso (chiamato a sostituire Pogacar), che sarà il co-leader della squadra, in una divisione di responsabilità comprensibile, ma che rende il lavoro collettivo ancora più imprevedibile, visto che il portoghese e lo spagnolo di solito non si aiutano a vicenda: è diventata celebre l'immagine del primo che saluta il secondo, quando quest'ultimo pedalava "nascosto" nel gruppo dei favoriti, ma lontano dai primi, per risparmiarsi un maggiore logorio a favore di Pogacar, al Tour de France dello scorso anno.
"Entrambi sono risorse comprovate nella lotta per la classifica generale e si completano bene a vicenda", ha affermato Matxin Fernández, direttore sportivo della squadra, annunciando i piloti scelti, seguendo la consueta strategia di minimizzare la tensione latente tra i due iberici.
Infine, il percorso della Vuelta 2025 prevede poche tappe di alta montagna – ce ne sono solo cinque – e solo una, quella che si conclude sulla leggendaria cima di L'Angliru (5 settembre), prevede tre tappe di prima categoria o di categoria speciale, quelle che presentano un grado di difficoltà più elevato.
João Almeida se la cava molto meglio con salite più ripide e lunghe, così come Vingegaard, ma sia il danese che lo stesso Juan Ayuso possono trarre vantaggio da diversi arrivi con salite più brevi e più esplosive, che molti critici affermano siano state studiate per invogliare Pogacar a presentarsi.
Avendo bisogno di riposo, lo sloveno ha preferito rimandare il suo ritorno (non partecipava dal 2019) e passare il testimone a João Almeida, che per tutto l'anno ha dimostrato un istinto omicida mai visto prima e il coraggio che lo ha sempre caratterizzato, giustificando così questa ulteriore dimostrazione di fiducia.
Con l'obiettivo di superare il terzo posto al Giro d'Italia 2023, il suo miglior risultato in un Grande Giro, il corridore portoghese vorrà anche seppellire i brutti ricordi dell'edizione precedente (si è ritirato dopo essere risultato positivo al Covid-19) e lottare contro Jonas Vingegaard fino allo sfinimento.
Batterlo su un terreno più ripido non sarebbe una novità: proprio all'inizio della stagione, il corridore portoghese ha battuto il leader della Visma Lease a Bike ad Alto da Fóia, la cima dei monti Monchique in Algarve, e settimane dopo si è ripetuto in una tappa della Parigi-Nizza, dove si è ripreso da un leggero ritardo per vincere in volata, sempre su un arrivo collinare.
Visao