Valutazione della disabilità: la Commissione ordina ai caregiver di andarsene

Autore: preparato da JKB • Fonte: Rynek Zdrowia • Pubblicato: 22 agosto 2025 19:37
Durante le riunioni del comitato di valutazione della disabilità, gli assistenti o i rappresentanti delle persone con disabilità vengono invitati ad andarsene. Questo è senza dubbio un problema: non esistono norme di legge chiare in merito alla presenza di servizi di supporto per le persone con disabilità.
Infor.pl sottolinea che la presenza di un tutore o rappresentante di una persona disabile durante le riunioni dei comitati che valutano il grado di disabilità o determinano il livello di sostegno necessario è un problema comune e fonte di incertezza giuridica. Elenca inoltre le seguenti incongruenze:
- la convocazione formale al comitato nomina la persona disabile, il che potrebbe suggerire che solo lui o lei dovrebbe essere presente,
- I moduli di domanda per la valutazione della disabilità prevedono opzioni per l'arrivo senza assistenza, l'arrivo assistito o l'impossibilità di presentarsi senza assistenza, il che indica chiaramente la possibilità che un accompagnatore sia presente durante l'esame.
Le attuali normative nazionali non prevedono una normativa chiara in materia. Questa mancanza di chiarezza porta a situazioni in cui gli accompagnatori vengono talvolta invitati ad andarsene nonostante le obiezioni della persona disabile.
Nel contesto internazionale, tuttavia, le persone con disabilità fanno spesso riferimento alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2006. La Polonia ha firmato questa convenzione nel 2007 e l'ha ratificata il 6 settembre 2012, pertanto fa parte dell'ordinamento giuridico polacco.
Di fondamentale importanza in questa discussione è l'articolo 3 della Convenzione, che elenca tra i suoi principi generali il rispetto della dignità intrinseca, l'autonomia personale, compresa la libertà di fare scelte, e il rispetto dell'indipendenza della persona.
La presente disposizione riguarda il divieto di ingerenza nella vita di una persona disabile nell'ambito di:
- trattamento,
- riabilitazione,
- luogo di residenza,
- istruzione,
- occupazione.
Infor.pl ritiene legittimo chiedersi se la richiesta di un caregiver violi questo principio di autodeterminazione e indipendenza delle persone con disabilità. La situazione è giuridicamente fluida, ma il Garante per i diritti dei pazienti, ad esempio, ha riconosciuto che i pazienti hanno il diritto di richiedere la presenza di un familiare durante una visita medica, tranne in situazioni specifiche, come gli interventi chirurgici per motivi di asepsi.
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