Il mercato del petrolio è a rischio. Il Mar Caspio si sta prosciugando.

- Il livello del Mar Caspio si sta abbassando a un ritmo sempre più rapido: in 30 anni è già sceso di 2,5 metri e attualmente diminuisce di 20-30 cm all'anno.
- Questo fenomeno ostacola le operazioni portuali, causando problemi alle navi a Baku e aumentando i costi del trasporto del petrolio.
- Sono necessari costosi lavori di dragaggio presso il terminal di Dubendi per mantenere la capacità e consentire l'ingresso delle petroliere più grandi.
Il viceministro dell'Ecologia dell'Azerbaigian, Rauf Hajiyev, ha dichiarato alla Reuters che il livello del più grande lago salato del mondo è in calo da decenni, ma che ora il processo sta accelerando in modo significativo:
- negli ultimi cinque anni il livello dell'acqua è sceso di 0,93 metri,
- entro dieci - di 1,5 metri,
- negli ultimi tre decenni, addirittura di 2,5 metri.
Attualmente, si stima che il tasso di declino sia di 20-30 centimetri all'anno - si legge.
"L'arretramento della costa sta modificando le condizioni naturali, interrompendo l'attività economica e creando nuove sfide per lo sviluppo sostenibile", ha affermato Hajiyev.
Il trasporto del petrolio è in pericolo. Il Mar Caspio si prosciugaLa Russia sostiene che il prosciugamento del Mar Caspio sia legato al cambiamento climatico. L'Azerbaigian, tuttavia, ritiene che anche la costruzione di dighe russe sul fiume Volga, che fornisce l'80% dell'acqua del lago, contribuisca al problema.
L'abbassamento dei livelli delle acque sta già influenzando la vita delle comunità costiere e il funzionamento dei porti.
Leggiamo che le navi che entrano e manovrano nel porto di Baku incontrano crescenti difficoltà, il che limita la capacità di trasbordo e aumenta i costi logistici.
Il terminal petrolifero di Dubendi, il più grande nella parte azera del Mar Caspio, ha trasportato 810.000 tonnellate di petrolio greggio e prodotti petroliferi nella prima metà del 2025, rispetto alle 880.000 tonnellate dello stesso periodo dell'anno scorso. Questa diminuzione è attribuibile alla necessità di operazioni di dragaggio su larga scala necessarie per mantenere stabile l'operatività del porto.
Reuters riferisce che nel 2024, nel solo terminal di Dubendi sono stati estratti più di 250.000 metri cubi di sedimenti per garantire l'ingresso senza restrizioni delle petroliere più grandi.
wnp.pl