ArtIs, a Vicenza l'arte si fa festival

Da Shirin Neshat, regista e fotografa iraniana tra le voci più influenti dell'arte contemporanea, agli artisti britannici Ackroyd & Harvey, pionieri dell'arte ambientale, fino a Katharine Dowson in dialogo con il neurobiologo Semir Zeki dell'University College London. E poi grandi nomi italiani come Arcangelo Sassolino, Ugo Nespolo, Emilio Isgrò, Gian Maria Tosatti, Nicola Samorì, e autorevoli critici e storici dell'arte come Martin Kemp (Oxford), Bill Sherman (Warburg Institute), Martin Gayford, Flavio Caroli, Cristiana Collu, Vincenzo Trione. Saranno i protagonisti del festival, molto internazionale, dell'arte "ArtIs": un appuntamento unico in Italia nel panorama dei mille festival che si susseguono durante l'anno e che mette al centro l'artista e il processo creativo (il claim della manifestazione è "Non vi è arte senza artista"), con incontri, lectio, performance, laboratori e attività educational per scuole e famiglie. Il festival, si terrà a Vicenza, dal 10 al 16 novembre e sarà un festival "diffuso" che si snoderà tra i luoghi simbolo della città del Palladio, a partire dal Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati e Biblioteca Bertoliana. La scommessa è tutta lì anche perché, dice il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, "essere la città di Palladio rischia di oscurare tutto il resto, che è tanto, che offre la città dal punto di vista artistico". Vicenza, spiega quindi ideatore del festival, Vittorio Bo, "sarà una grande piazza, un luogo di confronto e dialogo", insomma una grande festa dell'arte, con al centro l'artista e la possibilità per il pubblico di conoscerlo e di poter comprendere l'arte contemporanea attraverso chi la rende viva, attraverso, come ricorda il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, "l'universo creativo sociale e umano di chi fa arte, dell'artifex". Nel titolo del festival, ArtIs, il suffisso "is" va inteso e letto, infatti, all'inglese come verbo: "Is accompagna il senso di definire l'arte" sottolinea la direttrice artistica del festival Marina Wallace invitando a notare l'importanza di "focalizzare l'attenzione su chi l'arte la produce" superando anche quella certa "forma di resistenza del pubblico nei confronti dell'artista contemporaneo". La città patrimonio Uncesco si trasformerà quindi in un palcoscenico di eventi performativi, workshop e soprattutto di incontri che si terranno anche alle Gallerie D'Italia-Vicenza, alla Fondazione Zoé, al Museo Diocesano di Vicenza, al Museo Naturalistico Archeologico, nella Basilica Palladiana, al Palladio Museum, a Porto Burci e Astertre. Palazzo Valmarana Braga, opera incompiuta di Andrea Palladio, diventerà anche una residenza artistica: Francesca Braga Rosa, proprietaria del palazzo ospiterà l'artista veneziana, Matilde Sambo che vi svilupperà un progetto site-specific.
ansa