Haier mostra al Roland Garros il meglio dei suoi elettrodomestici

PARIGI - Per il secondo anno consecutivo Haier è partner ufficiale del Roland-Garros: il logo del colosso degli elettrodomestici appare sulle netbox, mentre all’interno del complesso di Porte d’Auteuil un’area esperienziale ci invita a “toccare con mano” lavatrici X Serie 11, lavastoviglie I-Pro Shine e il frigorifero French Door Serie 7 naturalmente stipato di palline da tennis (in palio biglietti per il Rolex Paris Masters a chi ne indovina il numero). L’activation include sensori EEG che trasformano le emozioni dei tifosi in opere digitali, una Haier Laundry Lounge in Place de la Concorde dove le lavatrici diventano “giocatori” sui social e una campagna tv/Prime Video fino all’8 giugno. Protagonista, la global brand ambassador Ana Ivanovi?, ex numero 1 Wta.

Tra le novità spicca la X Serie 11, lavatrici e asciugatrici dotate di Ultra Fresh Air che mantiene i capi freschi per 12 ore e di un motore Direct Motion silenzioso coadiuvato dall’AI Dynamic Balance System – neanche le lavatrici possono rinunciare all’intelligenza artificiale. In questo caso, anche grazie all’app hOn, dà una mano a riconoscere la tipologia e la quantità dei capi, selezionare il programma ideale di lavaggio e asciugatura, dosando automaticamente il detersivo. Ogni funzione può essere personalizzata: è cioè possibile creare programmi su misura, archiviare le etichette dei propri capi in un armadio virtuale, ricevere consigli per ogni tipo di tessuto e monitorare i consumi.
Fra racchette e giocatori salta poi fuori la I-Pro Shine, prima lavastoviglie di classe A con LED Biovitae igienizzante al 99,99% anche a 45 gradi centigradi e Maxi Tub, una vasca più grande dell’11% del volume medio del segmento. Il sistema utilizza infatti una luce LED naturale e priva di raggi UV per igienizzare in profondità ed eliminare virus e batteri. Ancora, il frigo French Door 90 Serie 7 combina Air Surround (l’aria viene distribuita in modo uniforme in tutta la cavità, circondando gli alimenti anziché colpirli direttamente, così da impedire l’essiccazione e mantenere gli ingredienti più freschi e più a lungo), ABT PRO antibatterico e cassetti Humidity/My Zone con controllo via app, che in questo caso permette di attivare funzioni come Smart Storage, per gestire l’inventario e le liste della spesa, e My Food Locator, che consiglia il ripiano ideale nel frigorifero per ogni alimento.
In mostra poi l’interessante cantina Wine Bank 60 Serie 7 che replica le condizioni di una professionale grazie a tecnologie come Natural Air Flow, Dual Zone e vetro anti-UV. La funzione Four Seasons assicura stabilità tutto l’anno, rilevando gli sbalzi di temperatura e bilanciandoli automaticamente per rispettare le condizioni di conservazione, e il sistema anti-vibrazioni riduce il rumore e le oscillazioni, mantenendo intatto il profilo aromatico delle bottiglie
Fra le ultime gamme lanciate, anche la ID Serie 6/4 di forni, microonde, piani e cappe con videocamera Bionic Vision e sensori che regolano automaticamente tempi e temperature di cottura, permettendo di riconoscere gli alimenti e impostare automaticamente il programma di cottura ideale, monitorandone costantemente il processo. Infine i piccoli elettrodomestici I-Master Serie 7 & 5, pensati e sviluppati dal Milan Experience Design Center, l’hub creativo del gruppo. Si va dal frullatore che riconosce tre caraffe grazie all’AI, e regola di conseguenza velocità e tempo di esecuzione, al tostapane con 21 impostazioni differenti di tostatura con fianchi in vetro lavabili ed estraibili, passando per il bollitore “thermos” capace di mantenere l’acqua calda 12 ore fino all’immancabile friggitrice ad aria e al tritatutto dal design premiato IF Award. Tutti ovviamente connessi all’ecosistema hOn, che a seconda del dispositivo gestisce differenti funzionalità e offre diverse opzioni aggiuntive o di programmazione.

È solo la punta di diamante dei prodotti di Haier Group – che controlla fra i tanti anche i marchi Hoover e Candy - che ha chiuso il 2024 con 34,28 miliardi di euro di ricavi, oltre un miliardo di famiglie utenti e mantiene il primato mondiale negli elettrodomestici di grandi dimensioni per il 16esimo anno consecutivo, stando ai dati Euromonitor. Con 143 stabilimenti, 35 parchi industriali e oltre 100mila dipendenti, il gruppo figura anche tra le Fortune “World’s Most Admired Companies” di quest’anno. Haier Europe contribuisce all’ecosistema della holding con 3,8 miliardi di euro di ricavi, più di 5mila dipendenti e l’8 % di quota di mercato. Ma punta a entrare nella top 3 sui mercati europei grazie al modello battezzato RenDanHeYi – che considera gli addetti come elemento al centro del successo del gruppo - e all’app hOn, premiata Red Dot 2020.
“Il percorso per diventare un grande player in Europa parte dall’acquisizione di Candy di qualche anno fa, che ci sta aiutando ad accelerare il percorso oltre l’8% di quota di mercato, in un contesto per altro estremamente frammentato con tantissimi marchi, alcuni consolidati e altri nuovi – spiega a Italian Tech Neil Tunstall, Ceo di Haier Europe dallo scorso anno – quella mossa ci ha consentito di muovere da un buon punto, anche considerando la storia e la tradizione di Candy. Il nostro obiettivo, in ogni caso, è di avere pochi brand e forti: Haier è il brand con posizionamento premium e maggiormente dedicato a IoT e smart home, Candy quello che si contraddistingue per bellezza e semplicità, tipica dei prodotti con Dna italiano, Hoover nel mezzo con un legame specifico, in Italia, per pulizia e aspirapolvere”.
Una quota di mercato ancora relativamente contenuta ma una awareness – cioè una consapevolezza del brand - in crescita a doppia cifra: “In fondo la storia di Haier è lunga appena 40 anni, molti di meno in Europa – conferma Antony Peart, Head of brand di Haier Europe – il lavoro di questi anni consente di connettere i nostri valori, e quelli delle sponsorizzazioni per esempio legate al tennis, ai prodotti. La tecnologia è coinvolta nello sport nel senso che connette ambiti diversi, il lavoro umano, dell’atleta, e quello di strumenti e preparazione che utilizza per raggiungere gli obiettivi. Anche nel nostro lavoro c’è questo tentativo lavoro di squadra continuo per migliorare i prodotti seguendo quell’ispirazione: prodotti smart e di livello declinati su ogni mercato”.
Sponsorizzazioni che parlano tutte le lingue dello sportDal basket australiano nel 2004 a quello, ben più prestigiosi, dell’NBA (2006) al calcio femminile Kickstart FC in India, fino alle nuove partnership con LaLiga e la Federcalcio marocchina passando per i Giochi olimpici invernali di Pechino 2008, Haier tesse in ogni angolo del mondo un network plurisportivo che oggi comprende anche maratone, cricket, hockey, motorsport e badminton. Il tennis è però il fulcro di questa strategia, come raccontano i top manager al complesso parigino del Roland Garros, anche perché secondo un’indagine Nielsen la disciplina coinvolge una fanbase di 100 milioni di persone in Europa, composta da consumatori caratterizzati da un’elevata capacità di spesa e un forte interesse verso l’elettronica di consumo: il piano iniziato nel 2023 con ATP Tour e con la Federazione francese di tennis si è nel tempo esteso fra gli altri tornei ad Australian Open, Mutua Madrid Open, Hamburg Open, Rolex Paris Masters e Nitto ATP Finals, generando quasi venti punti di brand image in Europa e rafforzando la relazione con le principali catene.
La strategia “Play with the Number Ones” è diventata anche un racconto nella web-serie in sei episodi battezzata Road to Number 1, online da qualche settimana sui canali social di Haier: dopo l’esordio con Ivanovi? seguiranno i giovani Caroline Garcia, Jodie Burrage e Matej Dodig, guidati dal regista ed ex coach di tennis Max Gaggino. Ogni puntata declina valori condivisi con il brand – Master your moves, Pursue your passion e così via – e viene amplificata dalla community Instagram Tennis Legend e dalla sua agenzia The Bon Collectif. “Per me essere numero 1 significa superare i propri limiti e semplificare la vita di tutti i giorni con soluzioni che contano davvero”: parola di Ivanovi?.
La Repubblica