Obesità, Italia primo paese al mondo con una legge

Con una straordinaria coincidenza temporale, proprio nel giorno che vede a Trieste l’apertura del congresso della Società italiana obesità, viene approvato in via definitiva anche dal Senato il disegno di legge su “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”. Il provvedimento prevede il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica e strategie di contrasto alla patologia, oltre che la presa in carico del paziente e iniziative di prevenzione. Non prevede, però, un fondo apposito né l’insierimento della patologia nei Lea, strumento che potrebbe garantire diritto alle cure a tutti i cittadini. Con il riconoscimento dell’obesità come malattia, comunque, l’Italia diventa il primo Paese al mondo con una legislazione specifica. Ed è ovviamente soddisfatto Roberto Pella, capogruppo in Commissione Bilancio per Forza Italia e primo firmatario della legge. “L’obesità rappresenta una emergenza globale – ha precisato – che interessa fortemente anche il nostro Paese. Averla riconosciuta oggi, grazie al voto dell’Aula del Senato, come una vera e propria malattia testimonia la volontà piena di affrontarla come una priorità nazionale”.
“Ora speriamo la patologia entri nei Lea”"Siamo molto contenti di questo risultato – premette Silvio Buscemi, presidente eletto Sio, che entra in carica proprio durante questo congresso – su cui tutto il mondo, anche la politica, concorda. È tracciato stabilmente un percorso che ci auguriamo possa condurre a evoluzioni migliorative per le persone con obesità che al momento soffrono di una non adeguata assistenza da parte del servizio sanitario nazionale. Un percorso che si concretizza sempre di più e che speriamo porti all’introduzione della patologia nei Lea e ad adeguati finanziamenti e che nasce anche grazie a nuove considerazioni che arrivano dall’approvazione delle nuove linee guida sull’obesità che la letteratura scientifica e la medicina delle evidenze sono concordi nel definire una malattia da curare. Presto avremo anche indicazioni su quelli che sono i costi più in dettaglio dell’obesità e scopriremo che organizzarsi per la prevenzione e per il trattamento dell’obesità è anche conveniente per il servizio sanitario. Come società scientifica saremo sempre al fianco delle istituzioni per collaborare, fornire dati e discutere e alimentare un dibattito costruttivo e a favore delle persone con obesità”.
Ed è soddisfatto anche il presidente uscente Sio, Rocco Barazzoni: “La nostra Società scientifica ha contribuito alla realizzazione di questo importante passo avanti. Adesso ci attende ancora molto lavoro per portare nella pratica clinica quotidiana e tra i pazienti la possibilità di accedere alla prevenzione e alle cure che sono centrali nella Legge, ma ancora non sono disponibili per tutti i cittadini”.
Le richieste dei pazientiE sollecitano un passo ulteriore anche i pazienti. “Abbiamo aspettato a lungo questo momento, è un passo importante verso il superamento dello stigma e della piena tutela dei diritti dei pazienti italiani con obesità – commenta Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi – pur trattandosi di un momento storico, la prima legge sull'obesità a livello mondiale, è necessario che le istituzioni si attivino con urgenza per garantire ai pazienti tutele reali e percorsi di cura adeguati. In particolare, attendiamo l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale Cronicità, per vederne l’efficacia sulla presa in carico delle persone con obesità e, ancor di più, attendiamo l’aggiornamento dei LEA con l’inclusione di prestazioni per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con obesità.”
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