L'Italia non riconoscerà lo Stato di Palestina. Meloni cautamente trumpiana ma ancorata all'Europa

L'"apertura" del ministro degli Esteri Antonio Tajani al riconoscimento dello Stato di Palestina è stata da molti mal interpretata. Il governo guidato da Giorgia Meloni, secondo quanto risulta ad Affaritaliani, non ha alcuna intenzione di seguire altri Paesi europei come la Francia e il Regno Unito e non solo del Vecchio Continente, come ad esempio Canada e Australia. La linea in politica estera, nonostante gli appelli e le urla del Pd, del M5S e ancora di più della sinistra di AVS, è chiara: sì al concetto di due popoli e due Stati in Medio Oriente, ma solo quando le condizioni lo consentiranno ovvero quando le organizzazioni terroristiche, Hamas in testa, non avranno più alcun ruolo nel governo della Striscia di Gaza o anche solo di parte di essa.
Meloni segue una posizione cautamente trumpiana ma allo stesso tempo ancorata all'Unione europea e all'interno dei 27, senza fughe in avanti troppo pro-tycoon. E infatti l'esecutivo ha condannato fermamente il piano di occupazione di Gaza City e della Striscia deciso dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, insieme a Parigi, Berlino e Londra, ma al momento Palazzo Chigi esclude categoricamente un riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Italia.
Ieri la presidente del Consiglio "ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas che ha tenuto a esprimere un sincero apprezzamento per il ruolo, nelle sue parole, 'fondamentale' dell'Italia per il sostegno umanitario sinora assicurato e per le posizioni assunte", ha fatto sapere in una nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea che "il colloquio ha in particolare permesso Meloni di condividere la profonda preoccupazione per le recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un'ulteriore escalation militare e ribadire come la situazione umanitaria a Gaza sia ingiustificabile e inaccettabile".
"In tale quadro", prosegue la nota, la presidente del Consiglio "ha sottolineato ancora una volta la necessità di giungere immediatamente alla fine delle ostilità per poter continuare a fornire assistenza umanitaria a una popolazione civile allo stremo e condiviso con il presidente Abbas come Hamas debba rilasciare tutti gli ostaggi e accettare che non potrà avere un futuro nel governo della Striscia". La posizione di Meloni, dunque, non è affatto filo-Netanyahu ma non è assolutamente pro-Pal come sembra essere sempre di più il presidente francese Emmanuel Macron. Stabilità in Medio Oriente, liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e sconfitta totale di tutte le organizzazioni terroristiche islamiste. Solo allora potrà esserci da parte dell'Italia il riconoscimento dello Stato di Palestina.
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