L’intervista di Ferragosto al sindaco di Modena: “Recupero delle ex Fonderie, c’è l’ipotesi di trasferire lì gli uffici comunali in affitto”

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L’intervista di Ferragosto al sindaco di Modena: “Recupero delle ex Fonderie, c’è l’ipotesi di trasferire lì gli uffici comunali in affitto”

L’intervista di Ferragosto al sindaco di Modena: “Recupero delle ex Fonderie, c’è l’ipotesi di trasferire lì gli uffici comunali in affitto”

Sindaco Massimo Mezzetti, partiamo dal tema urbanistica: in agosto scade la ’prima finestra’ delle manifestazioni di interesse per l’attuazione del Pug: cosa si aspetta?

«A settembre dello scorso anno, quando respingemmo le 19 manifestazioni d’interesse che erano state presentate in piena campagna elettorale e senza la possibilità di essere prese in esame da una giunta e un consiglio pienamente in carica, non chiudemmo un processo ma, viceversa, ne aprimmo uno completamente nuovo, fondato sull’idea che lo sviluppo di una città è il prodotto dell’incontro e della sintesi fra gli interessi e le esigenze di una comunità civile e sociale – sempre al centro della nostra azione – e gli interessi dell’impresa. Dopo il lungo e intenso percorso partecipato da parte dei cittadini (’Sei la mia città’) e dai segnali e dagli incontri che abbiamo svolto in questi mesi con decine di imprenditori e progettisti, siamo abbastanza ottimisti nel poter dire che questa impostazione, questa idea strategica di sviluppo e di crescita sono stati recepiti da molta parte del mondo imprenditoriale modenese e non. Nelle due finestre, quella di agosto e quella di dicembre, mi aspetto proposte di spessore e corrispondenti alle aspettative della città».

Di sicuro c’è stata una vera e propria rivoluzione sull’urbanistica: è cambiato completamente il modo di ’progettare’ la città del futuro. O sbaglio?

«L’obiettivo principale rimane la realizzazione di interventi che qualifichino il territorio attraverso la rigenerazione per migliorare la vita delle persone».

E avere un tetto sulla testa aiuta a migliorare la vita delle persone. Per questo è nato il piano casa.

«Certo. C’è la necessità di incrementare l’edilizia residenziale sociale per avere case a prezzi calmierati per tutti. E’ uno uno dei bisogni più urgenti che abbiamo a Modena e per il quale abbiamo messo in campo appunto un piano casa innovativo che sta diventando punto di riferimento anche per altre città italiane».

Alcatraz, cosa succederà? Ci sono speranze di rigenerarlo o no?

«Abbiamo tutto l’interesse che l’ex Direzionale Manfredini venga completamente recuperato e riqualificato. Quindi ben vengano progetti compatibili con gli indirizzi strategici che abbiamo indicato. Confido che questo possa presto tradursi in una proposta concreta nell’ambito delle manifestazioni d’interesse».

La trasformazione della città passa anche attraverso i progetti finanziati con i fondi del Pnrr: c’è stato uno stop a causa anche dell’aumento dei costi delle materie prime o tutto procede come deve procedere?

«I progetti finanziati con i fondi Pnrr procedono nei tempi previsti. Purtroppo lo stesso non può dirsi quando si parla dei costi. Spesso la progettualità iniziale prevedeva costi che per diverse ragioni date dalle contingenze, sono aumentati e ai quali ora deve fare fronte il Comune con risorse proprie. Questo però non ha distolto la nostra azione dal portare in porto i progetti come programmato, anche se a costo di notevoli sacrifici che, inevitabilmente, finiscono con il gravare su altre voci di spesa».

E a questo proposito parliamo delle ex Fonderie: maxi progetto molto importante per la città che rischia di arenarsi. E’ per un problema di costi o di progettazione?

«Ecco, il recupero delle ex Fonderie rientra nella casistica di cui parlavo poco fa. L’intervento non è a rischio, verrà completato come da programma anche se i costi di realizzazione sono significativamente aumentati. È un’occasione importante per la città, di riqualificazione dell’intera area. Proprio a causa dell’incidenza sul bilancio del Comune di interventi di questa portata bisognerà ripensare le funzioni e le destinazioni d’uso affinché queste non gravino ulteriormente sulle casse comunali e anzi possano rappresentare delle opportunità di razionalizzazione ed economie di spesa».

Pare che ci sia l’ipotesi di trasferire alle ex Fonferie tutti gli uffici comunali sparsi in varie sedi della città e risparmiare sugli affitti, è così?

«Sul tavolo c’è anche questa ipotesi, sì. Ma non abbiamo ancora deciso».

Lei ha promesso ai modenesi di prendersi cura della città e qualcosa è stato fatto. Ma non è ancora abbastanza. Che progetti ha in cantiere sul fronte manutenzioni?

«Lo sforzo che stiamo compiendo sul fronte delle manutenzioni, con un aumento di risorse per il verde, le strade e la segnaletica non sta dando ancora i risultati attesi perché ci sono tanti ritardi da recuperare e risorse da reperire ma è nostra intenzione proseguire su questa strada».

E dove prenderete i soldi?

«Nel nostro primo bilancio abbiamo fatto la scelta di contrarre nuovi mutui da destinare alla parziale copertura degli investimenti per i progetti Pnrr e liberare altrettante risorse da destinare a questo scopo. E’ una scelta che ritengo valida e che, se necessario, porteremo avanti con caparbietà. Per questo motivo, nell’ambito della riorganizzazione della macchina comunale, ci sarà un dirigente completamente dedicato alla manutenzione e alla cura della città, un fatto nuovo che porterà risultati».

A proposito, come va la selezione dei dirigenti? E’ un mestiere che ha ancora appeal?

«Pare di sì. Le selezioni per dieci dirigenti a tempo determinato in varie aree – tecnica, culturale e amministrativa - si sono chiuse da qualche giorno e abbiamo registrato un record di domande mai avuto: 360. Dopo anni di fughe dal Comune, questo è un segnale assai positivo».

Sant’Agostino, il polo culturale comincia a prendere forma. Lo immaginava così?

«La programmazione estiva nella piazza S. Agostino pedonalizzata sta facendo affezionare i modenesi – e non solo – a questa parte di città proprio per la vocazione che avrà in futuro, quella di un grande polo culturale. E’ un’operazione di avvicinamento a un obiettivo a lungo perseguito e un’occasione per svelare le prime parti della grande riqualificazione dell’ex ospedale di S. Agostino. Non a caso le prenotazioni delle visite al cantiere sono andate subito sold out e altre sono state aggiunte. Il dialogo tra i due palazzi, quello dei Musei e quello di Ago, avverrà anche attraverso la futura pedonalizzazione parziale o totale della piazza. Della pedonalizzazione, discuteremo con i cittadini attraverso un percorso partecipato per non calare un progetto dall’alto. Quello che posso dire è che ho avvertito molto entusiasmo per questa operazione che si sta sedimentando nei cittadini come ulteriore potenzialità per il centro storico».

Eventi e cultura: settembre è il mese clou dei festival ma non solo. E’ soddosfatto?

«La sfida che ci siamo dati è quella di una città che faccia della cultura un volano di sviluppo in termini educativi, sociali ed economici. Questo richiederà impegno creativo, anche fuori dagli schemi consueti, ed investimenti. Da qui la scelta di destinare le maggiori entrate derivanti dall’aumento di turisti e conseguentemente dalla tassa di soggiorno in attività culturali per promuovere la città. Dobbiamo valorizzare sempre più la nostra vocazione di ’città d’arte’ a fianco di quelli che sono i nostri elementi tradizionali di attrazione turistica: la motorvalley e l’enogastronomia. L’aumento esponenziale di visitatori dei nostri beni artistici e del patrimonio Unesco traccia una direzione di marcia chiara che noi dobbiamo seguire. L’estate del prossimo anno ospiteremo la prima edizione italiana del Jazz open, uno dei più importanti festival di musica jazz e pop mondiali. Eravamo in lizza con altre città italiane e i tedeschi hanno scelto noi. Un grande appuntamento che qualificherà Modena sulla scena degli eventi culturali internazionali».

Chiudiamo con una nota dolente che però non può essere ignorata: lo scandalo Amo.

«Quanto accaduto nell’Agenzia per la Mobilità è molto grave. Le istituzioni e il nuovo Amministratore Unico Andrea Bosi hanno reagito in modo netto e determinato non per indicare uno o più colpevoli ma perché era imperativo farlo dato che si tratta di risorse pubbliche e di un’agenzia che si occupa di un servizio importante come il trasporto pubblico locale. Ora tutto è nelle mani delle autorità giudiziarie e contabili. Spero che le indagini possano procedere in modo spedito al solo scopo di accertare presto le eventuali responsabilità. Questo lo dico anche nell’interesse delle stesse persone coinvolte».

İl Resto Del Carlino

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