Gad Lerner ha ragione: sionista non vuol dire fascista

La manifestazione a Roma
Netanyahu non è un sionista, è un criminale di guerra. Forse un fascista. E difendere i palestinesi mai e poi mai può significare andare contro gli ebrei o i diritti di Israele.

Gad Lerner, giornalista di lunghissimo corso, di molta esperienza, di piglio, e di indiscutibile struttura intellettuale, ha partecipato alla manifestazione indetta sabato dai partiti di opposizione contro la strage a Gaza. Gad Lerner, credo che lo sappiate, è ebreo e lui stesso ha raccontato di essere al mondo solo perché i suoi nonni, prima che iniziasse la Shoah, si rifugiarono nella terra che oggi è Israele.
Gad Lerner ha parlato dal palco dio San Giovanni e non ha avuto paura di dire che lui è sionista. Ha ricevuto dei fischi. Non molti per fortuna. Ci vuole coraggio per dichiararsi sionisti di fronte a una piazza sdegnata per i massacri di Israele in Palestina. Per gran parte di quella piazza la parola sionista assomiglia alla parola fascista. Non è così. E Lerner ha fatto bene a dirlo. Sionismo vuol dire solamente affermazione del diritto del popolo ebraico ad avere una terra e uno Stato. Aspirazione sacrosanta. Tant’è vero che quella piazza alla quale si rivolgeva Lerner chiedeva due popoli e due stati. Non chiedeva l’annientamento di Israele. Netanyahu non è un sionista, è un criminale di guerra. Forse un fascista. E difendere i palestinesi mai e poi mai può significare andare contro gli ebrei o i diritti di Israele.
l'Unità