Fina (Pd) legge in Aula la lettera dal carcere di Alemanno: "La politica dorme con l'aria condizionata"

Scintille in Senato durante il dibattito sulla riforma della separazione delle carriere. A infiammare l’Aula è l’intervento del senatore PD Michele Fina, che ha deciso di leggere pubblicamente una lettera inviata da Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma ed ex ministro, oggi detenuto nel carcere di Rebibbia.
Le parole dell’ex esponente di AN sono un vero e proprio atto d’accusa: “Viviamo in celle-forno, al massimo con un ventilatore sgangherato. Dopo Israele e Iran, i giornali parlano solo del caldo. Ma non quello che viviamo noi detenuti”.
Alemanno elenca condizioni ai limiti della sopravvivenza: carenza di personale, sovraffollamento, convivenza forzata con malati di scabbia e patologie infettive, degrado strutturale. Il suo appello è chiaro: riportare al centro del dibattito politico la questione carceraria. Ma la sua denuncia scuote anche il PD e lo stesso governo Meloni, finora restii a una vera riforma del sistema penitenziario.
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