Xabi, Madrid t'aspetta: Alonso saluta Leverkusen, Ancelotti va verso il Brasile

La prima tessera del puzzle si è incastrata. È di grandi dimensioni ed è propedeutica al posizionamento delle altre. Ieri mattina Xabi Alonso ha comunicato ai suoi giocatori che lascerà il Bayer Leverkusen, poi ha dato la notizia del suo addio in conferenza stampa. Ha detto che non è il momento di parlare del suo futuro, e ha ragione perché tutti sanno quale sarà, la panchina del Real Madrid, e qui in Spagna sono giorni caldi, domani c’è il Clásico a Montjuic che può chiudere o riaprire la Liga: a 4 giornate dalla fine il Barça ha 4 punti di vantaggio sul Madrid. E infatti alla Casa Blanca non hanno gradito quanto successo ieri in Germania, volevano maneggiare diversamente tempi e modi, e per questo Xabi ha insistito sul fatto che non fosse il caso di dire altro, ci sarà tempo per incastrare le altre tessere del puzzle.
Il problema in tutta questa storia che porterà Xabi Alonso al Bernabeu e con ogni probabilità Ancelotti sulla panchina del Brasile è che il tempo è sempre stato un grande nemico del Real Madrid. Carlo e Florentino a frenare, da Rio e Leverkusen a pressare. La Cbf vuole che Ancelotti si sieda sulla panchina del Brasile a Guayaquil, Ecuador, il 5 giugno, il Bayer voleva rendere omaggio come si deve al suo allenatore basco. E domani per la squadra di Leverkusen c’è l’ultima partita in casa, contro il Borussia Dortmund. I dirigenti del club tedesco, su tutti il Ceo spagnolo Fernando Carro, avevano segnato la data con un circoletto rosso per organizzare il tributo all’allenatore che solo un anno fa ha preso a picconate il mito del “Neverkusen” guidando il Bayer alla sua prima Bundesliga dopo cinque piazzamenti.
"Possiamo farvi sapere che il club e io ci siamo accordati perché queste siano le mie ultime due partite alla guida del Bayer Leverkusen – ha detto ieri Xabi Alonso –. È il momento giusto per rendere pubblica la cosa. E non è il caso di parlare di futuro visto che domenica vogliamo vivere un bel momento qui". Xabi chiude così un triennio trionfale al Bayer, con la scorsa stagione resa indimenticabile dal triplete Bundesliga, Coppa e Supercoppa di Germania. E la finale di Europa League persa con l’Atalanta. Sesto il primo anno e secondo in questo, Xabi, che veniva dal “filial” della Real Sociedad con la quale era stato in terza e seconda divisione, ha spezzato l’incredibile monopolio del Bayern in Bundesliga.
Ora è pronto a tornare per la seconda volta a casa: l’aveva fatto alla Real Sociedad, ora tocca al Real Madrid. Il dirigente del Bayer Carro aveva rivelato qualche giorno fa che nel contratto di Xabi c’era una clausola liberatoria in caso di chiamata da parte di uno dei 4 club nei quali aveva giocato dal calciatore (la Real, il Liverpool, il Madrid e il Bayern) ed è arrivata. La Casa Blanca cerca un tecnico che rimpiazzi Ancelotti, che però ha un contratto fino al 2026 e può ancora vincere la Liga. E va salutato come merita visto che è il tecnico più vincente della storia del club. Per questo a Madrid volevano un timing diverso. L’addio di Xabi provoca un’accelerazione.
Carlo eviterebbe volentieri il debutto col Brasile il 5 giugno e la Liga si chiude il 25 maggio, troppo tardi per fare le convocazioni in maniera ufficiale. Resta da vedere se da Rio accetteranno di giocare con Ecuador e Paraguay (10 giugno) con un tecnico interino. E poi ovviamente c’è il Mondiale per Club da giocare tra giugno e luglio: ci sarà Xabi Alonso sulla panchina Blanca, nonostante la sua mensilità di giugno sarà ancora a carico del Bayer? O il Madrid chiederà un favore a Santi Solari? Poi bisognerà pensare al mercato, e vedremo come se la caveranno i protagonisti tra le legittime richieste del nuovo tecnico e l’austerity del Madrid, devastato economicamente dagli infiniti lavori del Bernabeu, che tanto ha condizionato Ancelotti quest’anno. Ne riparleremo quando il puzzle si andrà completando. Intanto c’è da giocare un Barça-Madrid pieno di tensione.
La Gazzetta dello Sport