UFFICIALE IRPEF: è finita, non dobbiamo più versare 1€ | Abolito l’incubo più grande degli italiani

Buone notizie per tutti coloro che stanno preparando la Dichiarazione consueta, finalmente si può sorridere.
La dichiarazione dei redditi è un documento contabile che ogni cittadino o entità giuridica deve presentare all’Amministrazione finanziaria. Lo scopo è comunicare i redditi percepiti in un determinato periodo d’imposta per consentire al Fisco di calcolare le imposte dovute.
La dichiarazione dei redditi viene presentata annualmente. Le scadenze variano a seconda del modello utilizzato: generalmente, il Modello 730 va presentato entro il 30 settembre, mentre il Modello Redditi Persone Fisiche entro il 31 ottobre). Per le presentazioni cartacee agli uffici postali, il periodo è solitamente tra il 30 aprile e il 30 giugno.
In Italia, il concetto di una dichiarazione dei redditi moderna e strutturata come la conosciamo oggi affonda le sue radici nella riforma tributaria degli anni ’70. In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973 ha introdotto norme comuni in materia di accertamento delle imposte.
Prima di tale riforma, il sistema fiscale era più frammentato, con diverse imposte che colpivano i redditi, ma mancava una dichiarazione complessiva e unificata come quella odierna. L’introduzione di questa procedura ha rappresentato un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza e un controllo più efficace dei flussi reddituali, modernizzando la riscossione delle imposte.
L’anticipo IRPEFL’IRPEF, acronimo di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, è l’imposta più importante del sistema fiscale. Si tratta di un’imposta diretta, personale e progressiva a scaglioni, che colpisce tutti i redditi prodotti dalle persone fisiche residenti in Italia. Riguarda diverse tipologie di reddito, il suo ammontare aumenta all’aumentare del reddito complessivo.
L’acconto IRPEF è un pagamento anticipato dell’imposta sul reddito delle persone fisiche che si presume sarà dovuta per l’anno fiscale in corso. Funziona secondo il meccanismo di “saldo e acconto”: in sede di dichiarazione dei redditi, si paga il saldo dell’imposta relativa all’anno precedente e, se l’imposta dell’anno precedente supera una certa soglia, si versa anche un acconto per l’anno in corso.

Il decreto-legge 55/2025 è diventato legge, con 153 sì, 101 astenuti e nessun voto contrario: elimina l’aumento degli acconti IRPEF per il 2025, evitando ai contribuenti un calcolo basato sulle quattro aliquote del 2023. La norma corregge l’anomalia: grazia infatti chi versa l’acconto basandosi sulle vecchie aliquote, stabilendo che non vada anticipato per lavoratori dipendenti e pensionati senza altri redditi.
Il provvedimento recepisce le segnalazioni della CGIL e risponde al comunicato del MEF di marzo che aveva già rassicurato i contribuenti . Così, si allineano le regole all’IRPEF a tre aliquote introdotta nel 2024, evitando aggravi ingiustificati e apportando maggiore chiarezza al calcolo del versamento per il 2025.
Sicilia News 24