Trump-Zelensky, apertura dell’Ucraina sul trilaterale con Putin e ritorno al voto: è la svolta per la guerra?

Il faccia a faccia Kiev-Washington
Il presidente ucraino tuona: “Se Donald vuole può imporre a Putin la pace”. Poi la replica del tycoon: “Se Volodimir volesse potrebbe porre fine alla guerra”. Trattativa serrata sullo scambio Donbass-Zaporizhia

E venne il giorno dei “vertici collaterali”. Il giorno in cui Donald Trump ha incontrato nella serata e nottata alla Casa Bianca prima il presidente ucraino Volodomyr Zelensky e successivamente i leader europei (la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb e il segretario generale della Nato Mark Rutte). convenuti a Washington.
Il giorno del giudizio. Prendere o lasciare.Per Trump, Zelensky “può porre fine alla guerra” con la Russia, innescata dall’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, “quasi immediatamente”, escludendo che Kiev riprenda il controllo della Crimea annessa dalla Russia nel 2014 ed entri nella Nato. In un post su Truth, il presidente americano ha scritto che “se volesse, il presidente dell’Ucraina Zelensky potrebbe porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente oppure può continuare a combattere”. “Va ricordato come tutto è iniziato. Non si tratta di riavere la Crimea ceduta da Obama (12 anni fa, senza sparare un solo colpo) e non si tratta per l’Ucraina di entrare nella Nato – ha aggiunto nel post in vista dei colloqui a Washington – Alcune cose non cambiano mai”.
Il messaggio è chiaro. Prendere o lasciare.Ma The Donald non vuol passare come colui che ha accettato supinamente la “pax russa”. E allora via con le indiscrezioni. “Se il Donetsk è quello di cui stiamo parlando qui, e non ci sono concessioni, dobbiamo solo non prolungare ulteriormente questa conversazione”, ha affermato perentorio Trump, rivolgendosi a Putin, nel corso del vertice di Anchorage venerdì, come spiega una fonte citata da Axios ieri, Lo zar del Cremlino, che insisteva perché alla Russia fosse concessa l’intera regione, che ora controlla al 75 per cento, dove non riesce a sfondare la ‘cintura fortificata’ a cui Kiev non vuole rinunciare (una linea di contatto molto più robusta di quello che mai potrebbe essere il confine amministrativo della regione), ha fatto marcia indietro, spiega inoltre la fonte. L’intelligence americana non ha una valutazione concorde sulle possibilità delle forze militari russe di conquistare l’intero Donetsk a breve, quindi di offrire a Putin la forza negoziale per reclamarla a un tavolo negoziale. Se una analisi anticipa uno sfondamento russo entro ottobre, un’altra spiega che lo sforzo russo continuerà a incontrare la resistenza delle forze di Kiev.
E ancora: “Da tre giorni i media mainstream continuano a dire che ho subito una ‘grave sconfitta’ per aver permesso al presidente russo Vladimir Putin di tenere un importante vertice negli Stati Uniti. In realtà, lui avrebbe preferito incontrarmi in qualsiasi altro posto tranne che negli Stati Uniti, e i media mainstream lo sanno bene. Era un punto molto controverso!”. Così in un post sul social Truth. “Se avessimo tenuto il vertice altrove, i media controllati dai democratici avrebbero detto che era una cosa terribile. Queste persone sono malate!”, ha aggiunto. I russi “sono consapevoli che oggi (ieri, ndr) a Washington si terrà un incontro in cui si discuterà della fine della guerra”, “tutti cercano una pace dignitosa e una vera sicurezza. E proprio in questo momento, i russi stanno attaccando Kharkiv, Zaporizhia, la regione di Sumy e Odessa, distruggendo edifici residenziali e le nostre infrastrutture civili”. Lo scrive Volodymyr Zelensky sui social. “Ecco perché sono necessarie garanzie di sicurezza affidabili. Ecco perché la Russia non dovrebbe essere ricompensata per la sua partecipazione a questa guerra”, aggiunge.
“I russi stanno deliberatamente uccidendo persone, in particolare bambini. Finora, sette persone sono state uccise a seguito dell’attacco con i droni a Kharkiv, la più giovane delle quali è una bambina di appena un anno e mezzo, e decine sono rimaste ferite, compresi bambini. A Zaporizhia, gli attacchi missilistici hanno ferito 20 persone e ne hanno uccise tre. C’è stato anche un attacco deliberato da parte della Russia contro un impianto energetico a Odessa. La macchina da guerra russa continua a distruggere vite nonostante tutto”. Secondo il presidente ucraino “Putin commetterà omicidi dimostrativi per mantenere la pressione sull’Ucraina e sull’Europa, nonché per umiliare gli sforzi diplomatici. È proprio per questo che stiamo cercando assistenza per porre fine a queste uccisioni. Ecco perché sono necessarie garanzie di sicurezza affidabili. Ecco perché la Russia non dovrebbe essere ricompensata per la sua partecipazione a questa guerra. La guerra deve finire. Ed è Mosca che deve sentire la parola: ‘Stop’”, conclude. Ma il tycoon non è proprio di questo avviso. Prendere o lasciare.
l'Unità