Spal, sarà una corsa a due per la panchina

14 lug 2025

Da una parte Davide Marchini, che ha trascorsi di esperienza e vittorie in Eccellenza e serie D, e dall’altra l’ipotesi di un allenatore argentino
Follow the money: è stata facilmente la regola "aurea" a orientare la scelta di Alan Fabbri e della sua commissione verso l’affidamento del bebè Ars et Labor a mani argentine. Che una proprietà nuova e ignota susciti per ora in città più perplessità che entusiasmo, è comprensibile: la bruciatura di Tacopina è potente e impiegherà anni a cicatrizzarsi, con l’Ars et Labor costretta dal crac di Joe al campionato di più basso livello della storia biancazzurra. Nè le precedenti gestioni "foreste", da Butelli a Pagliuso, hanno lasciato meno macerie. Di Molinari fino a ieri si sapeva nulla, ed è inevitabile che opzioni locali più "romantiche", che andassero su chi già si conosce, fossero a molti più gradite. Da amministratore però Fabbri è andato al sodo, guardando subito ai capitali. Per risalire servono prima di tutto soldi.
Poi certo, contano tantissimo competenza (nei primi due anni Tacopina aveva quattrini ma ha mostrato totale insipienza calcistica), attaccamento e via dicendo. Può non piacere, ma senza denari non si va lontano, soprattutto se c’è da ripartire da zero. Ora tocca a Juan Molinari sciogliere coi fatti resistenze iniziali, rinfocolate dalla presenza con incarichi di rappresentanza in alcune sue società di James Elwen, ex componente il cda della Spal di Tacopina nella prima parte della sua avventura ferrarese. Elwen ora subentra tra l’altro nel 10% del Perugia ceduto da Molinari, ed è socio di Pier Paolo Triulzi, che è stato il mediatore operativo nella trattativa per la Ars et Labor. I tifosi temono che dietro ci sia ancora Tacopina. Valutando i suoi tempi di ingresso e di dimissioni in Spal, Elwen andrebbe in realtà considerato come uomo di Alessandro Bazzoni più che di Joe. Bazzoni era stato il primo investitore di Tacopina: fiutata l’aria, nel gennaio 2024, con la Spal nelle ultime posizioni di serie C, Bazzoni lasciò, ritirando i due consiglieri che lo rappresentavano in Spal, cioè il fratello Lorenzo ed Elwen appunto.
Al loro posto entrarono Marcello Follano e la sorella Gabriela. Questo suggerisce l’andamento dei fatti. Poi Molinari avrà modo di dare risposta all’interrogativo, visto che è atteso a Ferrara nei primi giorni della settimana (c’è chi dice già oggi) per iniziare a svelare i suoi piani per Ars et Labor. C’è davvero tanto da fare, in pratica tutto. Mirco Antenucci è oggi il solo "paletto" noto ancorato al terreno per la direzione tecnico-sportiva. Sullo stesso Sandro Federico che lo dovrebbe affiancare c’è da capire: da maggio e fino ad appena tre giorni fa ha presentato acquisti del Caldiero retrocesso in D. Si potrà liberare? Va scelto un allenatore di prima squadra, vanno ingaggiati più di venti calciatori, va rifondato il settore giovanile. Per la panchina risulta una corsa a due fra Davide Marchini e un tecnico argentino di fiducia di Triulzi e Molinari. Marchini ha grossa esperienza di Eccellenza e serie D, visti i sette anni alla guida di Argentana, Progresso e Granamica, e un campionato l’ha già vinto. Nella storia professionale di chi farà parte di Ars et Labor non si ravvisano al momento altri profili di solida esperienza in categoria, il che potrebbe fare il gioco di Marchini. Eros Schiavon è un forte candidato al settore giovanile, dove a livello dirigenziale resteranno diverse figure del sepolto vivaio Spal, a partire da Marco Aventi. Prima operazione sarà tesserare ragazzi che ne facevano parte e che non si sono accasati altrove. Fondamentale sarà la scelta di mister e calciatori. Siccome i migliori profili di Eccellenza residenti in zona si sono già accasati, si andrà a costruire una rosa con vari giocatori provenienti da D e C, incluso qualche argentino. Un bel regalo sarebbe la conferma di Molina come 9, ammesso che l’uomo della purtroppo inutile salvezza accetti di scendere di due categorie. Se poi Mirco ne avesse ancora voglia…Via, in Eccellenza venti gol sarebbero alla sua portata.
Mauro Malaguti
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İl Resto Del Carlino