Le Borse di oggi, 23 giugno. Incognita Hormuz: su il petrolio, gas a 41 euro. L’Europa apre in calo

La settimana dei mercati si apre con i timori per una nuova escalation sul fronte mediorientale. I bombardamenti degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani nel weekend hanno spinto Teheran a minacciare la chiusura dello stretto di Hormuz, dal quale passa il 30% del petrolio e il 20% del gas mondiale. Parte dei rifornimenti è però diretta verso l’alleato cinese, contrario a una stretta sul passaggio delle navi. Le borse asiatiche hanno aperto in ribasso e poi proseguito contrastate, mentre Wti e Brent hanno aperto in rialzo del 4% ai massimi da cinque mesi, poi il Wti ha invertito la rotta.
Hong Kong chiude a +0,67% malgrado tensioni Medio Oriente
La Borsa di Hong Kong chiude la seduta in rialzo, intorno ai massimi intraday, pur tra le tensioni in Medio Oriente dopo gli attacchi di sabato degli Usa contro i siti nucleari dell'Iran: l'indice Hang Seng sale dello 0,67% e si porta a 23.689,13 punti, sostenuto soprattutto dai titoli tecnologici (Hang Seng a +1,05%).
Uk, indice pmi manifatturiero sale a 47,7 punti a giugno
L'indice pmi manifatturiero relativo alla Gran Bretagna è salito a giugno a 47,7 punti dai 46,4 punti di maggio; l'indice relativo ai servizi a 51,3 punti dai 50,9 del mese precedente.
Borse europee tentano il rimbalzo
Le Borse europee tentano il rimbalzo ed entrano in territorio positivo, pur nel contesto delle crescenti tensioni in Medio Oriente dopo l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto Iran-Israele. I dati hanno mostrato che l'attività economica nell'Eurozona è lievemente in crescita nelle stime flash di giugno dei Pmi Hcob. Milano accelera ma è sempre negativa e perde lo 0,51%. Londra sale dello 0,09%, Francoforte dello 0,18%, Madrid dello 0,10% mentre Parigi è piatta.
Borsa: Europa azzera perdite, Stoxx 600 +0,2%
Le Borse in Europa recuperano le perdite e si riportano in terreno positivo. Lo Stoxx 600 guadagna lo 0,2% dopo essere arrivato a guadagnare lo 0,5 per cento. Si riportano in parità Parigi (+0,03%), Francoforte (+0,02%) e Londra (+0,08%) mentre Milano riduce il calo allo 0,49 per cento. Venduti i titoli delle costrizioni e delle compagnie aeree mentre vengono acquistati quelli del settore energia. Shell sale dello 0,6%, Bp dell'1,1%, Total Energies +0,4%, Repsol +0,74 per cento. In calo Air France Klm (-1%), Lufthansa (-0,7%), Easyjet (-1,3%) e Ryanair (-0,65%). Scivolone per i titoli della difesa con il downgrade di Citi per Hensodt (-1,1%), Renk (-0,4%) e Saab (-1,6%); debole anche Rheinmetall (-1,8%) e Leonardo (-0,2%).
Petrolio, prezzo Brent al ribasso: 75 dollari al barile (-0,21%)
Dopo un avvio di giornata con prezzo in risalita, a metà mattinata il Brent ha subito un'inversione di tendenza e attualmente è in ribasso. Il barile vale 75,33 dollari, con una flessione dello 0,21%.
Eurozona: Pmi manifatturiero a 49,4 a giugno, servizi a 50,2
La prima metà del 2025 è terminata con il settore privato dell'eurozona che è riuscito a segnare una crescita della produzione, come segnalato dai dati previsionali dell'indagine Pmi di giugno. Dopo le dovute destagionalizzazioni, l'Indice Hcob Flash Pmi Composito della Produzione dell'eurozona, redatto da S&P Global e basato circa sull'85% delle consuete risposte finali dell'indagine, con il valore di 50,2 di giugno, invariato da maggio, si è posizionato al di sopra alla soglia di non cambiamento di 50 per il sesto mese consecutivo, prolungando però una tendenza di crescita solo marginale dell'attività economica che osserviamo per gran parte dell'anno in corso. Il complessivo incremento si è di nuovo concentrato sul settore manifatturiero (stabile a 49,4 punti e sotto attese per 49,8), dove la produzione è aumentata per il quarto mese consecutivo. Detto ciò, il tasso di espansione di giugno è stato lieve, e rallentato ai minimi in tre mesi. Allo stesso tempo, alla fine della prima metà dell'anno e dopo il primo calo in sei mesi di maggio, l'attività economica terziaria è rimasta invariata. Il Pmi servizi sale a 50 punti da 49,7, in linea con le attese. La Germania, dopo il calo modesto dell'attività di maggio, ha indicato una nuova espansione, segnando però una crescita solo marginale. Su un altro fronte, la Francia ha di nuovo indicato una riduzione della produzione, estendendo l'attuale sequenza di calo a dieci mesi. Il resto dell'eurozona ha continuato a registrare incrementi dell'attività, indicando però i più lenti tassi di crescita da novembre scorso.
L'indice Pmi composito della Francia scende a 48,5 punti
Rallentano a giugno le attività private in Francia. L'indice Pmi composito Hcob, elaborato da S&P Global, scende a 48,5 punti, rispetto a 49,3 di maggio. Il calo è stato "complessivamente moderato, ma ha comunque portato l'attuale sequenza di riduzione a dieci mesi". Il dato relativo alla manifattura scende a 47,8 punti da 49,8 di maggio. I servizi si attestano a 48,7 punti, rispetto al 48,9 di maggio.
La Germania torna a crescere, a giugno pmi composito a 50,4
L'attività economica tedesca torna a crescere a giugno. L'indice Pmi composito Hcob, elaborato da S&P Global, si è attestato a giugno a 50,4, in ripresa rispetto al minimo di cinque mesi di 48,5 registrato a maggio. L'ultima lettura ha segnalato un modesto tasso di espansione, poiché la crescita della produzione manifatturiera (52,6 da 51,4 di maggio) è stata in parte compensata da un'ulteriore riduzione, seppur più lenta, dell'attività dei servizi (49,4 da 47,1 di maggio). Il pmi manifatturiero sale a 49 (da 48,3 di maggio): il massimo da 34 mesi.
Gas oltre i 41 euro/MWh
I futures per luglio del gas Ttf scambiati all'hub di riferimento europeo di Amsterdam sono in rialzo dell'1,725% a 41,63 euro al Megawattora dopo aver toccato un picco intraday di 41,945 euro. Sul prezzo del gas pesano le minacce iraniane di chiudere lo stretto di Hormuz, che ha spinto al rialzo anche i prezzi del petrolio.
Il valore dell'indice Igi (Italian Gas Index) per il 23 giugno è pari a 43,61 euro/MWh, in rialzo rispetto al 22 giugno attestatosi a 42,31 euro/MWh.
Stretto di Hormuz, Ue: “Estremamente pericoloso chiuderlo”
"Le preoccupazioni per" possibili "ritorsioni e l'escalation di questa guerra sono enormi" e "la possibile chiusura dello stretto di Hormuz da parte dell'Iran sarebbe estremamente pericolosa e negativa per tutti". Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas, all'arrivo al Consiglio Ue Esteri.
Prezzo carburanti, ai massimi di aprile
I rialzi registrati venerdì sui listini si riversano questa mattina sulle medie dei prezzi praticati alla pompa di benzina e gasolio, che balzano ai massimi da inizio aprile, secondo quanto comunica Staffetta Quotidiana. Venerdì le quotazioni dei prodotti raffinati hanno chiuso in forte calo, compensando tuttavia solo in piccola parte i forti aumenti registrati in settimana. Questa mattina, dopo gli attacchi Usa all'Iran, gli indicatori hanno aperto tutti al rialzo. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo i prezzi di benzina e gasolio. Per Tamoil si registra un rialzo di un centesimo sul gasolio.
Btp-Bund, sale lo spread
Avvio in rialzo Per lo spread tra Btp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e Il pari scadenza tedesco si attestato a 102 punti base Dai 101 punti base del riferimento di venerdì. In aumento il rendimento del Btp decennale benchmark che avvia la seduta al 3,57% dal 3,52% del closing della vigilia.
Nikkei in lieve ribasso
Il listino di riferimento Nikkei segna una variazione negativa dello 0,13%, a quota 38.354,09, con una perdita di 49 punti. Sul fronte valutario lo yen si indebolisce a 147,20, ai minimi in un anno sul dollaro, e sull'euro a 169,40.
Asia, Shanghai e Shenzen chiudono in rialzo
Le Borse cinesi terminano la seduta positive e intorno ai massimi intraday a dispetto dell'impennata delle tensioni in Medio Oriente dopo gli attacchi Usa ai siti nucleari in Iran: l'indice Composite di Shanghai, malgrado i timori sulle possibili ritorsioni di Teheran a partire dal blocco dello Stretto di Hormuz e dalle pesanti conseguenze su petrolio e gas, segna un rialzo dello 0,65%, a 3.381,58 punti, mentre quello di Shenzhen sale dello 0,95%, a quota 1.987,69.
Borse europee in negativo
Le borse europee hanno aperto in ribasso lunedì dopo gli attacchi americani contro siti nucleari iraniani, con gli investitori in attesa della reazione di Teheran. Nelle prime contrattazioni, la Borsa di Parigi perdeva lo 0,64%, Francoforte lo 0,55%, Londra lo 0,27% e Milano lo 0,98%.
Borsa, Milano apre in calo
La Borsa di Milano apre in calo. Il Ftse Mib cede lo 0,8% a 38.915 punti. Tra i peggiori Stellantis che cede il 5,7% mentre sugli scudi, spinta insieme ai titoli della difesa sugli effetti della guerra in Iran, Leonardo (+1,07%) con Eni (+0,45%) e Saipem (+1,26%)
Asia, Borse contrastate
Le Borse asiatiche viaggiano contrastate, gli investitori attendono con ansia di vedere se l'Iran reagisce agli attacchi statunitensi contro i suoi siti nucleari, con conseguenti rischi per l'attività globale e l'inflazione. Tokyo cede lo 0,14% mentre Shanghai avanza dello 0,44% e Hong Kong dello 0,35%. Shenzen cede lo 0,03%. Il coreano Kospi lascia sul terreno lo 0,23%
Petrolio, barile a 77 dollari
Come era prevedibile dopo l'attacco americano in Iran e la minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, il prezzo del Brent è in forte rialzo. Questa mattina il barile viene trattato a 76,59 dollari, con un incremento dell'1,44%.
Gas, prezzo in forte rialzo
Il prezzo del gas sale, in linea con il petrolio, dopo l'attacco degli Stati Uniti all'Iran e le minacce di chiusura dello Stretto di Hormuz. Ad Amsterdam, in avvio di giornata, le quotazioni guadagnano il 2% a 41,90 euro al megawattora.
Tokyo, Nikkei apre in negativo
Apertura delle contrattazioni al ribasso per la Borsa di Tokyo. Il principale indice della piazza asiatica, il Nikkei, avvia gli scambi a 38.124 punti con una flessione dello 0,7%.
Petrolio, avvio record +4%
Balzo dei prezzi del petrolio con un'impennata del 4% all'avvio delle contrattazioni in Asia come conseguenza dell'allargamento del conflitto mediorientale. Pochi minuti dopo l'avvio degli scambi le quotazioni si sono stabilizzate ma segnano comunque un netto progresso dei future sia del WTI che del Brent. Un barile di WTI statunitense viene ora scambiato a 75,71 dollari (+2,59%). Dinamica simile anche per il Brent del Mare del Nord, ora a 78,87 dollari pari ad un +2,42%
epubblica