Il nuovo governo libanese bandisce le armi di Hezbollah
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Gli Hezbollah libanesi, usciti sconfitti sul piano politico e militare in Libano e nella regione a causa dei duri colpi inferti da Israele, hanno oggi annunciato di voler cooperare col nuovo esecutivo libanese guidato dal premier Nawaf Salam. Durante il dibattito parlamentare per la fiducia al programma di governo, il capogruppo di Hezbollah in parlamento ha affermato che il movimento sciita armato "considera superato tutto quello che è stato detto sulla formazione del governo e collabora con il consiglio dei ministri".
Nel nuovo esecutivo Hezbollah ha ottenuto soltanto due ministeri e, assieme all'alleato Nabih Berri, presidente del parlamento, ha perso dopo 18 anni la capacità di controllare il consiglio dei ministri tramite un complesso meccanismo per bloccare decisioni sensibili. Nel programma del governo di Salam per la prima volta dopo decenni non compare inoltre il riferimento alla "resistenza" di Hezbollah, ovvero alla legittimità dell'arsenale del movimento sciita per far fronte a Israele. Salam ha invece ribadito che lo Stato sarà da ora in poi l'unico titolare del monopolio delle armi nel paese.
Mentre Israele non si è ritirato dal sud del Libano e non sembra intenda farlo nel breve termine, Raad ha poi chiesto che le autorità libanesi esprimano "una presa di posizione ferma" di fronte al "rifiuto dell'occupante (israeliano) di ritirarsi completamente" dalle regioni che continua ad occupare nel Libano meridionale.
ansa