I consulenti finanziari raggiungono quota 53mila


SONO in tutto 53mila professionisti, gestiscono i soldi di 5,2 milioni di italiani per un totale di oltre 900 miliardi...
SONO in tutto 53mila professionisti, gestiscono i soldi di 5,2 milioni di italiani per un totale di oltre 900 miliardi di euro. Sono i consulenti finanziari, una categoria che svolge ormai un ruolo cruciale nell’industria italiana del risparmio, guidando milioni di cittadini tra investimenti, previdenza le e protezione patrimoniale. Per queste figure lavorative esiste da tempo un apposito albo professionale, gestito e vigilato da un organismo che si chiama Ocf e che è presieduto dall’ex deputato Mauro Marino (nella foto). Il 26 giugno scorso, nella Sala regina della Camera dei Deputati, Marino ha presentato la relazione annuale dell’Ocf, snocciolando un bel po’ di dati su un settore ancora in crescita. Ad aprile di quest’anno, l’albo professionale di categoria (al quale si accede dopo aver superato un esame) contava oltre 53mila iscritti, l’1,5% in più rispetto a un anno prima. La maggioranza è rappresentata da uomini (76,9%), ma sta crescendo lentamente anche la quota delle donne, che oggi sono 23% circa, contro il 18% di 10 anni fa. In aumento anche giovani under 30, che rappresentano il 5,1% degli iscritti contro il 4% del 2023. C’è dunque un trend di ringiovanimento della categoria che si rispecchia anche nei dati d’accesso alla professione: nel 2024, il 42,7% dei candidati all’esame aveva meno di 30 anni. Ma cosa fa nello specifico un consulente finanziario? A differenza di altre figure legate al mondo bancario, il consulente è un lavoratore autonomo. È legato a una banca o a una società di investimento da un contratto di agenzia e spesso opera "fuori sede" a stretto contatto con i clienti, visitandoli a domicilio o operando con strumenti digitali. Il suo compito è consigliare soluzioni di investimento personalizzate, aiutare a pianificare il futuro economico, costruire portafogli bilanciati in base a obiettivi, propensione al rischio e in un orizzonte temporale predefinito. Nel 2024, la raccolta netta delle reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede ha toccato i 51,6 miliardi di euro, segnando un aumento del 17,9% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio complessivo gestito è arrivato a 909,1 miliardi, con una crescita del 15,8% su base annua. L’accesso alla professione, come già ricordato, è regolato da una severa prova valutativa: nel 2024 solo il 44% dei partecipanti ha superato l’esame, pari a 2.648 nuovi abilitati. Il trend è in lieve aumento rispetto al 2023, ma resta un percorso selettivo, a conferma della serietà richiesta a chi ambisce a gestire i risparmi altrui. Dal punto di vista territoriale, il 60% dei consulenti è attivo nel Nord Italia, mentre il restante 40% è distribuito tra Centro, Sud e Isole.
L’Ocf ha intensificato da tempo l’attività di vigilanza, a tutela dei risparmiatori e della reputazione della categoria. Nel 2024, le radiazioni dall’albo sono state 22, in calo rispetto alle 35 dell’anno precedente. Sono invece aumentate le sospensioni (53 contro 34) e le sanzioni pecuniarie (36, rispetto alle 24 del 2023). "Il tasso di delinquency della categoria rimane comunque contenuto", ha sottolineato soddisfatto il presidente dell’Ocf Marino, e "ci conforta inoltre il consolidato indirizzo favorevole da parte dell’autorità giudiziaria verso le decisioni assunte". Quando l’Ocf sanziona un consulente, infatti, il giudice conferma quasi sempre i provvedimenti adottati dall’organismo, senza annullarli. Oltre ai professionisti legati a banche e reti da un contratto di agenzia, ci sono da tempo in Italia anche centinaia di figure indipendenti, i cosiddetti consulenti autonomi, che vengono remunerati direttamente dal cliente con una parcella. A fine 2024, erano 741 i consulenti finanziari autonomi iscritti all’albo.
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